SALUTE – A Torino un laboratorio per sperimentare nuove tecnologie rivolte alle disabilità visive


La struttura, che verrà inaugurata martedì 20 novembre alle ore 12 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Matematica, via Carlo Alberto 10.

di Giada Rapa

L’Università diventa sempre più inclusiva. L’inaugurazione del Laboratorio per la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie assistive per le STEM “S. Polin”, che avverrà martedì 20 novembre alle ore 12 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Matematica “G. Peano” dell’Università di Torino, in via Carlo Alberto 10, ne è un esempio. La struttura, infatti, si pone come obiettivo principale la diffusione delle tecnologie assistive per l’accesso alla didattica ed alla ricerca di persone con disabilità. La tecnologia oggi esiste, ma molto spesso coloro che sono chiamati al processo di inclusione –nella scuola e nel mondo del lavoro–  non ne sono a conoscenza.

Questa primavera un team di ricercatori del Dipartimento di Matematica ha sviluppato il primo sistema per realizzare in maniera automatizzata testi scientifici in formato digitale, accessibili mediante apposite tecnologie a persone con disabilità visive. A tale proposito, si rimanda per approfondimenti all’indirizzo https://www.sullascia.net/blog/2018/la-riflessione-la-matematica-diventa-accessibile-e-inclusiva-anche-per-i-non-vedenti/. “Non si tratta di un semplice lavoro di nicchia limitato alla matematica -spiega Anna Capietto, docente di Analisi Matematica e Responsabile per la Disabilità del Dipartimento nonché responsabile del Laboratorio Polin- poiché oggigiorno anche chi frequenta corsi di laurea di carattere umanistico avrà a che fare prima o poi con esami che richiedono la lettura di formule, grafici e tabelle. Il nostro scopo è quello di diffondere la cultura dell’accessibilità, perché non è vero che l’Università è difficile per i soggetti con disabilità: occorre soltanto dare loro gli strumenti giusti”.

Ma il progetto non si ferma qui, poiché il traguardo è quello di creare una Biblioteca virtuale accessibile a tutti. “Relativamente ai testi, bisogna essere molto attenti alla questione del copyright. Per collaborazioni scientifiche e per la promozione della cultura dell’accessibilità siamo anche in contatto con un centro analogo al nostro che si trova in Germania con l’obiettivo di dare vita a una Biblioteca Europea accessibile” continua Capietto. Il Laboratorio per la Ricerca e la Sperimentazione è un altro passo nella giusta direzione;  segnaliamo che esso può contare, oltre alla presenza di docenti e tecnici della ricerca, sulla preziosa collaborazione di alcuni volontari con disabilità visive. “Non aspettiamo di concludere un progetto per darlo in mano a utenti con disabilità. Sono loro che creano la domanda ed è fondamentale che passo dopo passo essi possano sperimentare con noi, per analizzare le criticità e incrementare gli aspetti positivi. L’inclusione è parte integrante della nostra ricerca”.


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