A confermarlo è il dottor Stefano Dinatale, che spiega anche le molteplici cause legate a queste difficoltà. “Serve urgentemente almeno un nuovo medico per Mappano, uno per Borgaro ed uno per Caselle”. A metà mese a Borgaro ci sarà una serata informativa sul tema, promossa dal circolo locale del PD.
di Giada Rapa
Nuovo numero digitale di SULLASCIA.NET LEGGI IL GIORNALE / SCARICA IL GIORNALE
Il mese di maggio è stato caratterizzato dall’avvio a Borgaro di una raccolta firme per sollecitare la Regione Piemonte e l’ASL TO4 ad intervenire per l’arrivo in città di almeno un nuovo medico di famiglia. Dopo il “licenziamento” di Giuseppe Delicati e le dimissioni di Paolo Grillone, gli altri dottori borgaresi hanno già alzato il massimale a 1.800 pazienti, ma molti cittadini sono stati costretti a scegliere professionisti su Caselle e Mappano, mentre molti altri, soprattutto anziani, sono momentaneamente senza assistenza sanitaria perché impossibilitati a spostarsi.
Tuttavia, la situazione non è rosea nemmeno nei due comuni limitrofi, che fanno parte dello stesso Distretto Sanitario di Borgaro. Anche Caselle, infatti, è in affanno, così come confermato dal medico di base Stefano Dinatale che ha lo studio nella città dell’aeroporto. “Siamo pochi, non solo perché i pensionamenti sono superiori ai nuovi ingressi, ma anche perché capita sempre più spesso che i giovani medici abbandonino questa professione” commenta Dinatale, spiegando anche i motivi di questa situazione. “Le cause sono molteplici: l’eccesso di burocrazia, ma anche l’abuso di questo servizio. Tutto ciò può portare ad uno stato di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale da parte del medico: oggi molti di noi hanno un numero ben superiore al massimale, che è di 1.500 pazienti. Nello specifico, io ne ho 1.730 e come me tutti gli altri colleghi”. La necessità, quindi, di un nuovo medico di base non è solo di Borgaro, ma anche di Caselle e Mappano. “Ma soprattutto serve una riforma della medicina generale, che così rischia di non funzionare più. E se crolla il territorio crolla tutto il sistema sanitario nazionale” avverte Dinatale. “Noi medici di famiglia abbiamo voglia di fare tanto, ci aggiorniamo costantemente e ognuno di noi è specializzato o si sta specializzando in qualcosa: chi fa ecografie, chi è ginecologo, cardiologo, chi esegue spirometrie, chi infiltrazioni intrarticolari e così via. Aiutateci però ad aiutarvi” conclude il dottore.
LA PETIZIONE CONTINUA A BORGARO – In circa un mese sono quasi 700 le firme raccolte dai promotori della petizione, che vede in prima fila il nostro giornale e il primo firmario Giuseppe Ponchione, ex capogruppo di maggioranza in Consiglio Comunale durante lo scorso mandato amministrativo. A dare una mano anche diverse attività commerciali e ultimamente anche la sezione locale del PD che sabato scorso al mercato ha volantinato, annunciando anche che a metà mese, il 15 o il 16 giugno, a Villa Tapparelli si terrà una serata informativa sul tema con ospiti del settore. Entro giugno, i promotori della petizione chiuderanno la raccolta e consegneranno i moduli al governatore Alberto Cirio, al suo assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e al Direttore dell’ASL TO 4, Stefano Scarpetta. “Ma – affermano – non ci fermeremo qui”.