Caselle: una proposta per il recupero degli edifici di valore storico locale


La mozione che verrà discussa nel corso del prossimo Consiglio Comunale, dai gruppi di opposizione Caselle Futura e Progetto Caselle 2027.

dalla Redazione

In data 17 marzo 2022, la società ICEP srl -società di costruzioni con sede in via Guibert 31/C, a Caselle Torinese- ha presentato la richiesta di approvazione del permesso a costruire convenzionato in deroga, relativamente all’ex Covitto ubicato in Strada Caldano 109. La struttura per anni ha accolto le giovani operarie che lavoravano presso il Lanificio Bona -situato a poca distanza- ma a seguito della chiusura dell’attività, l’ex Covitto versa orma da decenni in stato di abbandono. Tale richiesta sarà discussa tra pochi giorni, per l’esattezza il 29 luglio, nel prossimo Consiglio Comunale della città.

Legato a questo punto all’Ordine del Giorno, i gruppi di opposizione Caselle Futura e Progetto Caselle 2027 -nelle persone dei capigruppo Andrea Fontana ed Endrio Milano– hanno deciso di presentare una mozione all’assemblea, al fine di impegnare il Sindaco e la Giunta, in via generale “a operare per mantenere e valorizzare quanto più possibile del patrimonio edilizio con valore storico per la comunità locale”. Questo perché, come si legge nella mozione, il recupero degli edifici storici è ormai un orientamento generale -anche per trasmettere alle nuove generazioni le “vestigia del passato”- e che “negli anni passati Caselle è stata interessata da una furia iconoclasta che ha portato alla cancellazione di molti edifici a valore storico locale”. Senza dimenticare che i nuovi collegamenti ferroviari potrebbero essere un’ottima occasione per la valorizzazione del patrimonio storico della città e che l’ex Convitto ha un enorme valore storico per la comunità essendo anche “da sempre legato alle vicende del Lanificio Bona”.

Fermo restando i diritti della proprietà e l’interesse legittimo della comunità alla Tutela del Paesaggio, i due gruppi di opposizione chiedono anche, relativamente al permesso di costruire della ICEP srl, di verificare con quest’ultima la possibilità di modificare la richiesta presentata al fine di poter evitare la totale demolizione dell’edificio originario e la possibilità di un recupero che conservi almeno le facciate del Convitto; nonché a verificare l’applicabilità di un sistema premiale, qualora la ICEP decidesse di modificare i progetti al fine di conservare l’aspetto storico dell’edificio.


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