Bilancio positivo per il primo cittadino Francesco Grassi, che ha anche deciso di dedicarsi a tempo pieno alla sua comunità. Molto Critiche, invece, le opposizioni.
di Giada Rapa
Poco più di due anni fa, Mappano conquistava l’autonomia amministrativa tanto agognata. Tra alti e bassi, è tempo di fare un bilancio.
“Il primo anno – spiega il Sindaco Francesco Grassi – è stato molto travagliato per via della difficoltà di accedere alle risorse finanziarie e di personale necessarie alla vita del Comune, ma con l’impegno di tutti a poco a poco siamo riusciti a raggiungere l’autonomia finanziaria, una sufficiente dotazione di personale e infine da quest’anno a prendere in mano direttamente tutti i servizi dell’ente, compreso l’Ufficio Tecnico. Anche se ancora a ranghi ridotti – prosegue – la struttura comunale è pienamente operativa. In questi ultimi tempi la vivacità delle manifestazioni del Maggio Mappanese, culminate con la festa patronale hanno provato ancora una volta quanto la comunità di Mappano sia viva e speciale. Il momento che simbolicamente ha riassunto il percorso di questi anni è stato l’ottenimento con decreto del Presidente della Repubblica dello Stemma e del Gonfalone di Mappano, il simbolo della nostra comunità che ne riassume la spiritualità, l’operosità e la sua storia contadina evoluta in realtà urbana. Il nostro lavoro – conclude Grassi – continua con rinnovata determinazione, col desiderio di investire sullo sviluppo del nostro territorio con opere importanti e con un piano urbanistico che faccia di Mappano la casa di una comunità che aspira ad un’alta qualità della vita”. Per far seguito a queste promesse, Grassi ha deciso di dedicarsi a tempo pieno all’attività comunale fino a fine mandato, prendendo l’aspettativa rispetto al suo posto di lavoro.
Decisamente più critiche le opposizioni, a partire dal consigliere Valter Campioni. “A due anni dall’istituzione del nuovo Comune sono pervaso da un senso di delusione, non solo per gli scarsi risultati conseguiti in termini di servizi erogati al cittadino, ma soprattutto per la scarsa sensibilità dimostrata verso le politiche di crescita e di sviluppo di Mappano. La mia riflessione prende spunto da un semplice confronto tra i servizi che i mappanesi avevano a disposizione prima dell’istituzione del Comune e i servizi attualmente erogati. Tra questi, l’eliminazione dell’Ufficio di Polizia Locale, del Cinema Estivo all’aperto e, dopo 40 anni, dei Soggiorni Marini per gli anziani; la chiusura del Centro di Aggregazione Giovanile; la diminuzione delle corse del 46 e l’eliminazione del servizio navetta che collegava la Linea 46 alla Reisina; la riduzione del 25% della gestione del verde; la mancata attivazione delle telecamere di controllo e la sospensione del servizio di pediatria. Comprendo la difficoltà di reperire risorse per attivare o incrementare nuovi servizi, ma non so spiegarmi l’eliminazione di servizi preesistenti che funzionavano ed erano graditi alla cittadinanza”.
Sulla stessa linea il consigliere Roberto Tonini, che oltre alle mancanze indicate da Campioni, sottolinea ulteriori problematiche. “Dopo due anni non solo manca un Piano Regolatore Unitario, ma nemmeno l’avvio del progetto, in una situazione assolutamente stagnante. Un altro capitolo negativo è sulle manutenzioni, scarsissime. E su questo tema ci tengo a evidenziare la difficoltà di questa amministrazione a interagire con gli altri enti, come SMAT e Enel Sole, venendo quasi un po’ sbeffeggiata. Ma anche questioni irrisolte con la Camera di Commercio, che non riconoscono Mappano, e con la Motorizzazione per quanto riguarda la voltura delle auto. L’amministrazione non dialoga con alcuno. Non dimentichiamo, infatti, che la Città Metropolitana che doveva essere l’ente preposto a risolverci tutta una serie di situazioni, non ha fatto alcunché. Due anni di vuoto totale: quello che si sta facendo a Mappano è grazie alla grande collaborazione di cittadini e associazioni”.
Poche parole, invece, da parte di Luigi Gennaro. “In questo periodo almeno le cose ordinarie un po’ alla volta sembrano arrivare, ma sottolineo che si tratta di cose minime e normali che si si dovrebbe aspettare da un’amministrazione. Nulla però si muove sulla definizione dei contenziosi economici con i comuni cedenti e sulla gestione delle risorse già disponibili al fine di dare un segno di netto rinnovamento al nostro Comune”.