Mappano e i suoi primi 4 anni da Comune


I commenti dei membri di maggioranza, che sottolineano “gli importanti passi fatti”, e di quelli dell’opposizione che parlano di “delusione e immobilismo”.

di Giada Rapa

Era l’11 giugno 2017 quando i mappanesi, dopo molteplici vicissitudini -e battaglie legali- si recavano alle urne per eleggere il primo Sindaco del neo Comune. Comune formalmente istituito a gennaio 2013, ma congelato ad aprile dello stesso anno e per i 4 successivi a causa dei continui ricorsi al TAR di alcuni dei comuni cedenti: Borgaro, Caselle, Leinì e Settimo. In quella data storica i mappanesi avevano premiato il candidato Sindaco Francesco Grassi -della lista Mappano in Comune- con 1.635 voti, pari al 40,98% delle preferenze. Tanti i dubbi legati alla costituzione di questo nuovo ente, soprattutto da parte dei comuni cedenti, che a causa dello scorporo si sono trovati a dover cedere dipendenti, aggravando così una situazione di sotto-organico. Ma tra alti e bassi quattro anni sono passati e oggi, alle soglie dell’avvio di una nuova campagna elettorale, è tempo di fare un bilancio.

IL PARERE DEL SINDACO GRASSI – Ovviamente soddisfatto del suo operato e della sua amministrazione, il primo cittadino Grassi, il quale afferma che “il 2021 segna il completamento della struttura del Comune”. A oggi sono infatti quasi 30 i dipendenti -definiti “motivati e competenti”- a servizio esclusivo della comunità, che “stanno rendendo un ottimo servizio nonostante le scontate difficoltà di avvio di un nuovo Municipio”. “Nonostante le carenze di personale e due anni di pandemia -afferma Grassi. in questi quattro anni siamo riusciti ad avviare molti interventi di manutenzione del patrimonio pubblico -viabilità, efficientamento energetico nelle scuole, la Casa della Salute e quella delle Associazioni, parchi giochi e nuove aree attrezzate- e a portare avanti la progettazione di importanti opere. Particolarmente attento è stato il lavoro che ha portato sempre nel mese dello scorso maggio alla prima approvazione del Piano Regolatore Generale Comunale, nell’ambito di una collaborazione scientifica con il Politecnico di Torino”. Senza dimenticare l’emozione nella presentazione dello Stemma e del Gonfalone. “Questi importanti passi li abbiamo fatti grazie ai tanti cittadini che con generosità e passione civile hanno supportato questa amministrazione. Il cammino da percorrere è ancora lungo, ma finalmente i mappanesi hanno preso in mano il loro futuro e possono realizzare il sogno di creare una città accogliente per i propri figli e nipoti” conclude il primo cittadino.

I PARERI DELLE MINORANZE – Di tutt’altro avviso sono invece i consiglieri di opposizione, per i quali l’autonomia dai comuni cedenti non solo non ha apportato benefici, ma anzi ha fatto perdere servizi ai cittadini. “Con la nascita del Comune, Mappano doveva incrementare i servizi ed investire in opere pubbliche.  Al netto dei numerosi annunci, Mappano ha perso terreno rispetto ai comuni limitrofi. I servizi che nel 2017 si erogavano come Centro giovani, Centro anziani, il soggiorno marino per gli anziani, il bar su via Tibaldi, il servizio delle Scuole Medie e delle piastre sportive sono stati cancellati. Gli interventi di manutenzione ordinaria si sono ridotti in quattro tacconi di asfalto sulle strade finanziate con un mutuo che scadrà nel 2041. Senza contare che non sono state realizzate nuove opere pubbliche” commenta il consigliere Valter Campioni. “Forse, rispetto a un paio di anni fa, si è andati un po’ avanti con l’assunzione del personale” racconta con rammarico il consigliere Luigi Gennaro. “Dal punto di vista delle iniziative, se non quelle di facciata, grandi cose non sono state realizzate. Probabilmente verrà effettuato qualcosa di più adesso cha andiamo nel periodo pre-elettorale, con le classiche asfaltature o con il taglio dell’erba. L’unica cosa interessante è il Progetto Preliminare del Piano Regolatore: è una partita che si sta aprendo e dobbiamo vedere come verrà portata avanti, soprattutto se avremo modo di collaborare il modo proficuo”. Ancora più duro il consigliere Roberto Tonini, che sintetizza questi quattro anni di amministrazione in una sola parola: “deludente”. “L’amministrazione Grassi non ha soddisfatto le aspettative dei mappanesi che hanno combattuto per anni per rivendicare un’autonomia che si pensava potesse essere la soluzione di mille problemi” afferma, consapevole che comunque non sarebbe stato semplice creare un Comune nuovo partendo da zero. “Poteva essere l’occasione per fare qualcosa di veramente nuovo e invece, secondo me, questa amministrazione sta facendo un copia-incolla delle esperienze peggiori dei comuni d’Italia”. Tonini si sofferma anche sull’atteggiamento di Francesco Grassi nei confronti dei comuni cedenti. “Fin dall’inizio la sua amministrazione si è posta in modo non collaborativo, cercando contenziosi al posto di un’intesa. Tutto ciò ha portato, in questi quattro anni, solo a un irrigidimento delle posizioni, senza alcun beneficio per il nostro comune”.

IL COMMENTO DI ALCUNI CITTADINI – Ascoltando il parere di qualche residente, questi quattro anni sembrano non aver scalfito le certezze di alcuni e le perplessità di altri. C’è chi come Davide G., per esempio, convinto che ancora qualche anno di pazienza e di sacrifici e Mappano supererà i comuni limitrofi in efficienza e qualità della vita, mentre altri, come Lella M., secondo la quale poco è cambiato dal passaggio di Mappano Frazione a Mappano Comune.

I PARERI DEI SINDACI DI CASELLE E BORGARO – Ma questi quattro anni non hanno visto soltanto il neo comune cercare di camminare sulle proprie gambe: ha infatti portato una serie di problematiche anche ai comuni cedenti. “In questo periodo, sicuramente complesso, sono emerse tutte le criticità che i sindaci avevano già evidenziato nel periodo della sospensione di Mappano Comune. Caselle in particolare è stata messa in difficoltà, poiché maggiormente interessata in termini di porzione di territorio e di numero di abitanti. Nel concreto della vita quotidiana, inoltre, i comuni sono stati lasciati soli dagli organi sovraordinati, come Città Metropolitana e Regione Piemonte. A parte qualche convocazione occasionale, infatti, una guida di definizione organica su certi temi -quali partite contabili, utenze, mutui e passaggi del patrimonio pubblico– non c’è mai stata. E non so se ormai basterà solo la politica per risolvere certi conflitti” dichiara il Sindaco di Caselle Luca Baracco. “Nella sostanza abbiamo metabolizzato bene il distacco di Mappano. Sicuramente le entrate si sono dirotte perché una porzione piuttosto grande non fa più parte del nostro territorio, ma con una buona amministrazione siamo riusciti a fare fronte alle minori risorse a nostra disposizione. Ci sono anche meno difficoltà legate alla frazione: Mappano è sempre stata un po’ problematica e oggi ci accorgiamo che lo è rimasta anche per gli amministratori, visto quello che è successo dal punto di vista operativo negli ultimi 4 anni” commenta invece il Sindaco di Borgaro Claudio Gambino.


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