E’ mancato Roberto Merandino, l’uomo gentile che nella sue opere raccontava la vita comune dei suoi concittadini.
di Giada Rapa
Borgaro – “Prometto che alla 40esima edizione smetto di presentare”. Sono le ultime parole che Roberto Merandino ha detto in pubblico, con il suo solito tono scherzoso e gioviale, mentre presentava lo scorso settembre la 34esima edizione de La Corrida. Roberto era avvezzo al palcoscenico, fin da piccolo ha sempre presentato e cantato, come i suoi fratelli, considerava il suo un dono di famiglia. Ma Roberto aveva anche un altro dono: quello della poesia, con diversi libri all’attivo e un altro che avrebbe dovuto uscire a breve. Le sue poesie toccavano il cuore, perché parlavano soprattutto della gente comune e in alcune opere più personali traspariva tutto l’amore che provava per la moglie che lo aveva lasciato vedovo.
Negli ultimi tempi i problemi cardiaci lo avevano portato a un ulteriore ricovero che lo aveva debilitato parecchio nel fisico, ma non nell’animo. “È sempre stato un combattente e anche in questo frangente ha lottato davvero tanto. Aveva una voglia di vivere pazzesca” raccontano gli amici di sempre che si sono recati a trovarlo in ospedale in questo periodo. “Sembrava che le sue condizioni fossero migliorate, a tal punto che nei prossimi giorni avrebbe dovuto iniziare il processo di riabilitazione” spiegano. Nella notte invece è stato colto da un peggioramento, una nuova crisi che questa volta non è riuscito a superare. Aveva 76 anni.