Caselle: con il recesso dalla società GM quasi 30 mila euro nelle casse del Comune


Secondo l’ultima perizia asseverata redatta dallo studio commercialista Vergnano di Torino il valore della società è stimato 59 mila euro netti. La città dell’aeroporto cambia strategia per uscirne definitivamente.

di G. D’A.

Caselle – Durante l’ultimo Consiglio Comunale della cittadina che si è tenuto lunedì 10 aprile, la maggioranza di centro sinistra ha deliberato il recesso dalla società GM Multiservizi, variando linea rispetto alla precedente decisione che contemplava la cessione della quota detenuta dall’ente casellese. Per capirci meglio, già da tempo l’amministrazione comunale ha deciso di non far più parte di questa società in house, aperta nel 2004 con il Comune di Borgaro al 50% per gestire la piccola manutenzione pubblica, per il venir meno dei presupposti di strategicità. Ma prima per uscirne era stato deciso di cedere le quote di partecipazione, tuttavia visti i tempi lunghi di attesa ora si è cambiato procedura orientandosi verso il recesso. “Con questa operazione, in relazione all’ultima perizia asseverata svolta pochi giorni fa – ha dichiarato il Sindaco Luca Baracco – si evince che il valore del patrimonio sociale della società GM è stimato in 59 mila euro netti. Così al termine del recesso il nostro Comune avrà un’entrata di 29 mila e 500 euro. Con la cessione delle quote forse potevamo incassare qualcosina di più, ma dato che mancano gli acquirenti poteva avvenire anche il contrario”.

Sul punto, in coerenza con il passato, sono piovute le critiche della minoranza che da anni invoca l’uscita di Caselle di questa società. “Con la partecipazione a GM – ha sottolineato Sergio Cretier di SEL IDV – il nostro ente ci ha perso circa 100 mila euro perché è stata gestita male e non ha dato i frutti sperati. La maggioranza dovrebbe stare più attenta a come si spendono i soldi dei contribuenti” ha chiosato il consigliere. Baracco, però, ha precisato che “con i 30 mila euro che torneranno nelle nostre casse possiamo affermare che in 10 anni la società ci è costata 7 mila euro ogni 12 mesi, ma ha dato servizi, ha svolto lavori e soprattutto ha dato un lavoro a diversi cittadini”.


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Giovanni D'Amelio