Si farà, non si farà, si farà, non si farà. La sorte della centrale a Biomasse di Borgaro Torinese negli ultimi mesi è stata incerta proprio come la conclusione dello sfoglio di una margherita. Sono state fatte riunioni, serate informative, confronti più o meno convincenti, sono intervenuti esperti, cittadini, medici ambientali, Legambiente. Ormai sappiamo tutto sul funzionamento delle centrali a biomasse. Ma non sappiamo ancora se verrà effettivamente realizzata, anche se i lavori dovrebbero iniziare a fine mese. Il sindaco Claudio Gambino però non ci sta. “Abbiamo commissionato uno studio, dai cui dati è emerso che il livello delle polveri sottili aumenterà del 50%, un dato che ci appare davvero pericoloso. Abbiamo interpellato la provincia, che però ha respinto la nostra istanza di revoca. Una decisione a mio avviso scandalosa, considerando quanto siano pericolosi livelli troppo elevati di polveri sottili. Ricordo che in casi gravi si arriva a bloccare i traffico. Borgaro, come tutta la prima cintura di Torino ha una qualità dell’aria piuttosto bassa, perciò non riesco a capire per quale ragione la città metropolitana non abbia fatto precedentemente uno studio sull’impatto ambientale” spiega Gambino. “Credo che la precedente amministrazione abbia sottovalutato questo tema delicato, per questo stiamo interpellando i nostri legali anche se siamo fuori termine per rivolgerci al TAR. Tuttavia non possiamo peggiorare la qualità dell’aria della nostra città per gli interessi dei privati. Mi domando come mai parte dell’opposizione sia invece così favorevole” ha concluso il sindaco. In questa “battaglia” contro la centrale a Biomasse l’amministrazione può infatti contare sull’appoggio del Movimento 5 Stelle, ma non su quello del gruppo Latella, che da sempre ha visto nella centrale delle buone opportunità di assunzione per i giovani borgaresi.