Il Comitato No Centrale non si arrende


Da poco più di un mese i lavori per la realizzazione della nuova centrale a Biomasse a opera della Cogenpower procedono senza complicazioni. E se il sindaco Claudio Gambino ha annunciato che la sua battaglia all’interno della città metropolitana non cesserà, anche il comitato “No Centrale Biomasse” -nato ufficialmente il 17 ottobre 2014- è intenzionato a non arrendersi e non perdere le speranze. “Ci teniamo a precisare che il nostro dissenso non ha motivazioni politiche, anche se questa accusa ci è stata rivolta spesso. Biomasse

Non siamo contro né Cogenpower, né Vallone, la nostra preoccupazione è completamente rivolta al problema della salute pubblica” spiega Roberto Viscardi, uno dei fondatori del comitato. Insieme a lui altri due membri, Ombretta Farucci e Manuel Mantovani. “La nostra perplessità e preoccupazione è comune a molti cittadini e all’amministrazione, anch’essa contraria alla centrale. Sappiamo bene che coloro che hanno dato l’iniziale approvazione sono gli stessi che stanno governando adesso -sottolinea la sig.ra Farucci- ma più volte hanno ammesso di aver sottovalutato la questione”. Nonostante il netto rifiuto dell’istanza di revoca, il comitato non ha alcuna intenzione di accettare passivamente la situazione. “Possiamo anche accettare il no come risposta, ma vogliamo motivazioni serie. Qui c’è in gioco la salute dei cittadini e non si può fare finta che non stia capitando nulla. Noi non demordiamo, continueremo a essere presenti ai mercati, prossimamente anche alla Fiera di Borgaro e ad altri eventi per mantenere alta l’attenzione su questa problematica” chiarisce il gruppo. “Siamo semplici cittadini e non esperti, ma ora che il comune ha in mano una perizia ambientale che determina l’aumento delle polveri sottili del 52% non possiamo smettere di sperare in una soluzione. Da parte nostra faremo tutto il possibile per continuare a informare la cittadinanza su quello che sta succedendo. Gli interrogativi sono tanti, primo fra tutti il controllo della filiera e sui futuri contralli di fornitura” concludono.


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