Per il Comandante di Polizia Urbana il Comune non versa in situazioni emergenziali. Tanti cittadini e commercianti non la pensano così. Il caso di Pappalardo del Bar Agorà.
Borgaro – Ieri abbiamo pubblicato un articolo che riporta alcuni dati registrati dal progetto di videosorveglianza Città Sicura, un sistema tecnologico in grado di monitorare tutti gli automezzi che entrano ed escono dai confini cittadini. Un’apparecchiatura molto utile per le indagini di pubblica sicurezza, nonché in grado di rilevare tutta una serie di trasgressioni amministrative che riguardano i veicoli circolanti.
Ma proprio sulla videosorveglianza in queste ore abbiamo raccolto lo sfogo di un commerciante, Davide Pappalardo, gestore del Bar Agorà di via Gramsci e del Jimmi Ristobar di piazza Europa, vittima qualche sera fa di un raid, forse vandalico, verso alcune attrezzature di sua proprietà. “Si parla tanto di videosorveglianza del territorio, ma più delle volte queste attrezzature non riescono ad essere efficaci. La scorsa settimana, per esempio, due persone incappucciate, armate di coltelli, durante la notte hanno tagliato i miei ombrelloni in piazza Agorà e questo atto è stato ripreso dal mio impianto di servizio. Ho sporto denuncia chiedendo alle forze dell’ordine di visionare gli impianti di videosorveglianza pubblica sparsi per il paese in modo da riconoscere gli autori di questo danno, confidando nel fatto che non possono essere andati tutta la notte in giro incappucciati. Mi è stato risposto, però, che non è stata trovata nessuna immagine utile all’indagine. A questo punto mi chiedo: Borgaro è veramente una città sicura?”.
Un quesito al quale, lasciando da parte il singolo episodio, ha più volte dato risposta in maniera positiva il Comandante dei Vigili Urbani Roberto Macchioni, sostenendo che i dati reali e le statistiche dei reati commessi non connotano Borgaro come realtà in stato emergenziale.