Borgaro: 20 anni fa nasceva il Centro Incontro Giovani, cosa rimane di quella esperienza?


Nel gennaio del 1997 si teneva a Cascina Nuova il taglio del nastro del Cig, chiuso inspiegabilmente qualche anno dopo dall’amministrazione Vallone, lo stesso Sindaco che lo aveva fatto nascere. Da allora un vuoto si è aperto in ciò che concerne le politiche di attenzione rivolte alle nuove generazioni.

di Giada Rapa e G. D’A.

Borgaro – Era un giornata fredda di inizio anno del 1997 quando a Cascina Nuova veniva inaugurato, nella sala di fronte al cinema (che allora non esisteva neanche), il Centro Incontro Giovani. Una struttura pensata per accogliere ragazzi e ragazze, soprattutto adolescenti, in cerca di un posto in cui ritrovarsi, ma anche dove svolgere attività e proporre idee progettuali di svago e divertimento. A gestirlo un gruppo di volontari dell’associazione Parole & Musica con la quale il Comune aveva firmato una convenzione in affidamento. Allora Cascina Nuova era ancora un cantiere in costruzione, oltre al CST e alla Comunità alloggio, non esisteva nulla di quello che c’è oggi e la stesso complesso veniva avvertito dalla popolazione come estrema periferia della città. Il CIG, nonostante le difficoltà e i pochissimi finanziamenti pubblici, aveva raggruppato diverse decine di utenti che quotidianamente frequentavano il luogo, Ma a un certo punto, cosa che rimane ancora un mistero a distanza di anni, il Sindaco di allora, Giuseppe Vallone, dopo averlo inaugurato decise anche di chiuderlo e di trasformarlo progressivamente in uno spazio ad uso privato, non più a disposizione non solo dei giovani cittadini, ma dell’intera popolazione borgarese.

LE CRONACHE DEL TEMPO – Tra i promotori del Cig c’era anche l’attuale Sindaco Claudio Gambino, che ricorda con piacere quei tempi. “Il Centro nacque sulla spinta di un gruppo attivo di giovani, una novità assoluta per Borgaro perché fino ad allora, tranne qualche raro caso, i ragazzi non erano mai stati protagonisti attivi nella vita del paese. Iniziò tutto con l’associazione Parole & Musica, di cui ero Presidente, che sull’onda dell’entusiasmo creò in via Costituente l’Arcipicchia, un Circolo Arci per organizzare concerti, corsi di pittura, una ludoteca e anche una cineteca. Visto lo spirito di entusiasmo l’amministrazione comunale dell’epoca, che aveva appena realizzato il centro poli-culturale di Cascina Nuova, diede all’associazione la gestione del Centro. Pochi anni dopo però, una serie di cause hanno portato il centro a chiudere i battenti”. Anche l’ex assessore alle Politiche Giovanili di allora, Vittorio Ceoloni, racconta quanto fortemente fosse stata voluta la struttura. “All’epoca era necessario trovare un’alternativa al Bar Sport, luogo in cui molti giovani borgaresi si ritrovavano. I ragazzi stessi richiedevano un punto di aggregazione e di scambio culturale, nel quale potersi confrontare o semplicemente passare il tempo. Dopo molte vicissitudini e non pochi problemi siamo riusciti a inaugurare due strutture: il Centro Giovani, con anche un piccolo punto di ristorazione e una sala musica ben attrezzata, utilizzata anche da molti giovani dei comuni limitrofi, che introitava circa 4 milioni di lire l’anno che venivano reinvestiti in lavori di ammodernamento. Poi purtroppo ci furono delle difficoltà logistiche e il progetto fu abbandonato senza una giustificazione valida”. Ceoloni sottolinea inoltre come, al giorno d’oggi, si renda ancora più necessario un Centro Giovani funzionante e coinvolgente. “I giovani dell’epoca si aggregavano, ma lo facevano nei luoghi sbagliati. Oggi invece c’è un forte individualismo che rischia di portare all’isolamento”. Tra coloro che nel 1997 avevano poco più di 15 anni il CIG rimane un malinconico ricordo. “Per me – ricorda Piero, che riassume il pensiero di molti, – il Centro ha rappresentato la condivisone degli spazi, delle attività, del collaborare insieme, ma anche la condivisione dei problemi e delle difficoltà giovanili”.

LE POLITICHE GIOVANILI OGGI – Una versione diversa del Centro Giovani ha ripreso il suo operato 8 anni fa, questa volta presso i locali di via Spagna 2. “Attualmente – spiega la Vicesindaco Federica Burdisso – il servizio è aperto martedì e venerdì pomeriggio per tre ore, con una media di circa 50 passaggi a giornata. La posizione strategica, nel centro della nostra città, rende la struttura comodissima sia per i genitori, sia per i ragazzi che desiderano raggiungerlo a piedi. In più, la stretta collaborazione con la scuola permette al Centro di offrire anche un’assistenza compiti, andando ad aiutare ulteriormente i ragazzi e le loro famiglie. Il rovescio della medaglia è però rappresentato dalle dimensioni ridotte del locale che, vista la grande richiesta, necessiterebbe di spazi più ampi”. Il servizio, ha un costo di 25mila euro l’anno, comprensivo anche del servizio di Centro Estivo, attivo tre ore al giorno, cinque giorni a settimana per un totale di 4 settimane.

Ma il Gruppo Latella contesta questi numeri. “A fronte di una spesa di 30 mila euro – sostengono i consiglieri comunali Marco Latella, Cristiana Sciandra e Alessandro Ferricchio – i risultati non si vedono o non sono così soddisfacenti. I giovani che frequentano il posto sono davvero pochini rispetto ai soldi investiti. Come intende rimediare l’assessora?”.

 


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Giovanni D'Amelio