I 5 Stelle di Borgaro contro la maggioranza: “il Consiglio Comunale non è casa loro”


Cinzia Tortola e Alessandro Carozza

“Decibel a livelli insostenibili ed esternazioni fuori luogo, dimenticandosi che tutto ciò avviene in un Consiglio Comunale” commentano i consiglieri Cinzia Tortola e Alessandro Carozza.

dalla Redazione

Borgaro – L’ultimo Consiglio Comunale cittadino, svoltosi lunedì 20 novembre non è certo stato dei più tranquilli, nonostante i pochi punti all’ordine del giorno. Molte affermazioni, rivolte in particolare ai consiglieri del Movimento 5 Stelle, non sono piaciute ai diretti interessati, che hanno deciso di replicare con un comunicato stampa contestando toni troppo accesi e veementi.  “Una seduta consiliare che apparentemente doveva rivelarsi tranquilla e che invece ha infervorato gli animi della maggioranza in primo luogo dell’assessore Casotti, e successivamente del consigliere Barrea portando i decibel dei medesimi a livelli insostenibili e con esternazioni fuori luogo, dimenticandosi che tutto ciò avviene in un Consiglio Comunale, momento istituzionale nonché luogo democratico, e non casa loro”. Giudicate fuori luogo anche le affermazioni del Sindaco Claudio Gambino in merito alla vicenda Dobel-Ibelco. “Fossimo stati in una banca questa manovra di recupero ci avrebbe fatto fare avanzamenti di carriera, ma purtroppo siamo in un Comune e dobbiamo seguire le leggi. Frase che risulta discutibile visto che siamo appunto in un Comune e non in ente privato.

Altrettanto incauto è stato il commento sulla  dimenticanza dell’amministrazione di presentare richiesta delle quote di pagamento a carico della società Polisportiva UISP River Borgaro relative a energia elettrica, riscaldamento e conduzione centrale termica (…) scaricando ancora una volta la colpa sui funzionari e non assumendosene la responsabilità” commentano Cinzia Tortola e Alessandro Carozza. “Troviamo molto preoccupante un’amministrazione che si vanta continuamente di tutelare i cittadini  e che poi scivola su dimenticanze o presunti atti illegittimi. Ma non erano  loro gli esperti della politica e dell’amministrazione pubblica? Sarebbe il caso che si occupassero veramente di tutelare i cittadini non con grandi opere inutili, ma con piccoli interventi necessari alla comunità. Ad esempio si riuscirà a cambiare la porta di sicurezza tagliafuoco del Centro Danza a Cascina Nuova che da circa un anno e mezzo risulta difettosa nell’apertura, o dobbiamo aspettare che capiti qualcosa?” si domandano in conclusione.


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