Il Sindaco di Borgaro sottolinea lo spirito di collaborazione tra i vari enti per risolvere i problemi più grossi legati alla nascita del nuovo municipio, ma “ora servono i fatti concreti”.
di G. D’A.
Borgaro – In questi giorni stanno circolando tante voci, nella maggior parte dei casi infondate, sulla piega che stanno prendendo gli eventi riguardanti Mappano Comune. Addirittura qualche sprovveduto nel giro degli addetti ai lavori ha pure creduto che il Comune di Borgaro avesse già presentato ricorso al Tribunale Amministrativo per bloccare l’iter procedurale di sviluppo del nuovo ente. “Nessun ricorso per ora – assicura il Sindaco Claudio Gambino – anche perché al momento non c’è nessun atto sul quale poter ricorrere”. Questo incipit potrebbe essere la prima decisione ufficiale che prenderà il commissario prefettizio di stanza a Mappano, Giuseppe Zarcone, ovvero l’indizione dei comizi elettorali in vista delle prossime elezioni amministrative, da effettuare almeno quaranta giorni prima delle votazioni (la data deve essere ancora fissata dal Governo, ma secondo diversi analisti dovrebbe essere il 21 maggio o il 4 giugno, o ancora l’11 giugno se si terrà la consultazione anche per le politiche). Quindi in linea teorica tempo per i ricorsi ce n’è a sufficienza. Nel mentre proseguono incessanti gli incontri istituzionali per trovare una quadra affinché si possa assicurare a Mappano la possibilità di “crescere” e a Borgaro e Leinì di non fallire, viste le loro consistenti minori entrate monetarie derivanti dalle cessioni di territorio (per Borgaro si parla di 650 mila euro all’anno, mentre per la città dei Provana siamo intorno ai 250 mila euro).
“Al momento – spiega Gambino – stiamo ragionando con la Regione Piemonte e la Città Metropolitana di Torino su diversi tipi di soluzioni, ma sinceramente ritengo la discussione molto ancorata sui principi e meno sulla concretezza: Mappano al momento non può svolgere nessuna delle tantissime funzioni che sono a capo di un Comune e anche se si arrivasse ad eleggere un Sindaco e il Consiglio Comunale le cose rimarrebbero pressoché identiche. Quindi – prosegue il primo cittadino – la nostra proposta è firmare una convenzione, e lo dovrebbe fare il commissario Zarcone, con il nascente municipio in maniera da fornirgli tutta una serie di prestazioni, fissando un costo che più o meno si aggiri sulla cifra di disallineamento di bilancio. Qual è ad oggi la percentuale di probabilità di un mio ricorso al TAR? Direi il 50%” conclude Gambino.
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