La Giornata di ieri ha visto associazioni, Comune di Borgaro e scuola ritrovarsi intorno all’Albero Caccia di via Italia, in commemorazione della Strage di Capaci e di tutte le vittime delle mafie.
di Giusi Dell’Abadia
Borgaro – Un cielo limpido e il sole splendente hanno dato il loro decisivo contributo alla cerimonia svoltasi ieri mattina presso l’Albero Caccia – piantato nell’aiuola tra via SS. Cosma e Damiano e via Italia – per ricordare la Strage di Capaci dopo venticinque anni dall’accaduto. Alla manifestazione hanno partecipato le classi prime e seconde della scuola media Carlo Levi, a conclusione del Corso della Legalità a cui hanno preso parte dal mese di gennaio fino ad oggi. Dario De Vecchis, segretario dell’associazione culturale Parole & Musica onlus ha affermato: “Questa manifestazione si inserisce tra le più di 700 iniziative che si svolgeranno oggi in tutta Italia. È importante testimoniare ciò che è successo e continua ad accadere tutti i giorni: per questo motivo, da tre anni a questa parte collaboriamo con il Comune di Borgaro e l’associazione Agende Rosse per dare la possibilità a questi ragazzi di partecipare al Corso della Legalità”.
A seguire ha preso la parola l’assessora all’Istruzione Marcella Maurin, che si è detta molto felice della numerosa affluenza di ragazzi all’iniziativa, chiudendo il suo intervento con un augurio, rivolto agli alunni e a tutti i presenti. “La mafia è mancanza di libertà. Io vi auguro di essere liberi”. Essenziale all’iniziativa e al Corso della Legalità è stata la presenza di Maria Bergadamo, dell’associazione Agende Rosse, fondata da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, magistrato rimasto vittima della Strage di via D’Amelio. Con le sue parole Bergadamo ha riassunto i concetti fondamentali del corso: “La Giornata della Legalità è tutti i giorni: quando si rifiuta un favore sottobanco, quando si rifiuta una raccomandazione, quando si accetta, invece, di farcela con le proprie forze. È in questi momenti che ricordiamo degnamente tutte le vittime delle mafie, tutti coloro che si sono sacrificati per la Legalità. Inoltre, accettando la loro eredità, combattiamo affinché la verità sulle loro morti sia raggiunta e nessun punto rimanga all’oscuro”.
Importante apporto alla manifestazione è stata l’emozione della classe seconda D, che è stata annunciata come vincitrice del Progetto “Se Vuoi”, proposto dall’assessora Maurin e promosso dalla Polizia di Stato, che porterà la classe in visita a Palermo in autunno, presso alcuni luoghi simbolo dell’impegno contro le attività mafiose. Dopo le testimonianze riportate, è stato il turno dei ragazzi delle prime e seconde classi, che hanno letto dai loro “pizzini” i pensieri da loro elaborati a proposito delle mafie, sulla necessità di combatterle per il bene comune, su “come la mafia sia una malattia, e la nostra cittadinanza attiva l’unica cura”, come ha affermato un ragazzo della prima A. Successivamente, i biglietti delle ragazze e dei ragazzi delle diverse classi sono stati appesi ai rami dell’Albero Caccia, che è ora colorato dai pensieri di onestà e speranza per il futuro.