Protocollo antismog e blocco del traffico nel torinese: meglio fare un po’ di chiarezza


L’attivazione, da parte del Comune di Torino, dell’allerta arancione ha causato qualche perplessità riguardo i mezzi che potevano circolare e in quali zone fosse attivo il divieto. Ecco una spiegazione.

di Giada Rapa

Al 16 gennaio 2017, i comuni del torinese che hanno aderito al Protocollo Operativo per l’Attuazione di Misure Urgenti Antismog sono i seguenti: Torino, Borgaro, Leinì, Carmagnola, Chieri, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Rivalta, Rivoli, San Mauro, Settimo e Venaria Reale. Il Protocollo antismog è rivolto a tutti i comuni al di sopra dei 15.000 abitanti, che presentino situazioni di criticità per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Una volta aderito, tramite ordinanza, le misure attivabili secondo i livelli di polveri riscontrati o attesi saranno automatiche. A supporto di questo accordo c’è Arpa Piemonte, che giornalmente presenta lo stato di qualità dell’aria relativamente al PM10 producendo il cruscotto per ciascun Comune, evidenziando immediatamente il raggiungimento delle soglie limite.

I COLORI E LE LIMITAZIONILivello giallo: 50 mcg/m³ uguale o superiore per 7 giorni consecutivi. Blocco dei veicoli privati con motore diesel con omologazione precedente all’Euro 4 e benzina, gpl e metano con omologazione precedente all’Euro 1. Livello arancione: 100 mcg/m³ uguale o superiore per 3 giorni consecutivi. Blocco dei veicoli privati diesel con omologazione precedente all’Euro 5 e dei mezzi a benzina, gpl e metano con omologazione Euro 0. Livello rosso cinabro: 150 mcg/m³ uguale o superiore per 3 giorni consecutivi. Blocco per tutti i motori diesel e per i veicoli a benzina, gpl e metano con omologazione precedente all’Euro 1. Livello rosso vivo: 180 mcg/m³ uguale o superiore per 3 giorni consecutivi. Blocco della circolazione esteso a tutti i veicoli. In questo caso gli autobus sono gratuiti.


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