Il religioso è stato parroco della città dall’ottobre 1987 fino al 21 agosto 2002, giorno della sua scomparsa. In sua memoria, una commemorazione presso il parco dei SS Cosma e Damiano, già a lui intitolato.
di Giada Rapa
Borgaro – Nonostante il tempo incerto e le temperature decisamente in calo, sono stati tanti i borgaresi che, ieri, lunedì 1 ottobre, si sono riuniti nel parco dei SS. Cosma e Damiano per la scopertura della targa dedicata a don Michele Sanino, che ha prestato servizio da parroco in città dal 1987 al 2002 e che tanto è rimasto nel cuore dei suoi parrocchiani.
“Sentendo le testimonianze, ho capito che don Michele è stato davvero un padre per questa comunità. Ha insegnato come si vive e come si soffre e credo che dal cielo preghi tanto per coloro che lo hanno aiutato con la croce della malattia” ha esordito don Stefano Turi, attuale parroco di Borgaro. La parola è poi passata al Sindaco Claudio Gambino, che prima di tutto ha salutato don Beppe Ghirardo, altro pezzo da novanta del passato religioso cittadino, intervenuto anche lui per la cerimonia. “Questo parco è già intitolato a don Michele, ma oggi posiamo anche una targa commemorativa, proprio nel giardino dietro la chiesa che lui stesso aveva immaginato e che ha visto la luce grazie all’intervento di don Osvaldo. Don Michele è stato il parroco di tutti, non ha avuto un ministero particolarmente lungo, ma è stato molto intenso. Lo ricordiamo soprattutto nel momento della malattia, che ha affrontato con grande dignità e con grande fede” ha spiegato il primo cittadino, sottolineando l’importanza di intitolare luoghi della città per aiutare a creare comunità.
Non poteva mancare il discorso di don Beppe, che ha ricordato come don Michele lo abbia accolto in gioventù, permettendogli di diventare sacerdote. “Don Michele è stato un padre, un uomo e un sacerdote, e io lo porto sempre nel cuore. Non si può dimenticare il bene che ha fatto” ha concluso Ghirardo, tra i mormorii di assenso dei presenti.