Il neo eletto Consigliere Comunale ha ottenuto dal Sindaco Claudio Gambino la delega alle politiche sportive.

di Giada Rapa
“Fare rete anche con gli altri assessorati e gli altri consiglieri delegati per ottenere risultati importanti su Borgaro”. Si può riassumere così l’idea di Paolo Massa, consigliere comunale eletto a maggio, con delega allo sport. Massa, 35 anni, una laurea in Ingegneria e Protezione del Territorio conseguita al Politecnico di Torino, si occupa da circa un anno, come libero professionista, di tematiche legate alla sicurezza nei cantieri ed è particolarmente attento e interessato alle tematiche ambientali. “Oltre a questo, ho sempre avuto passione per l’attività sportiva in generale e per il calcio in particolare, che ho praticato per quasi 25 anni. Per me è stato un piacere e un onore entrare in questa maggioranza perché posso dare il mio personale contributo sia per quanto riguarda la mia esperienza in ambito di studi, sia per quanto riguarda la pratica sportiva” spiega.
Per quanto riguarda questi primi mesi di governo, Massa li definisce importanti e molto ricchi. “Ho avuto l’occasione di conoscere molte persone che praticano sport nelle associazioni borgaresi e posso quindi dire che questi miei primi 100 giorni sono stati molto proficui. È chiaro che essere catapultato in una realtà completamente diversa in pochi mesi non è facile, per questo ringrazio soprattutto il Sindaco Claudio Gambino che è stato un prezioso aiuto in tal senso. Inoltre conoscere la realtà delle associazioni è per me un momento formante, che permette di arricchirmi a livello personale. Le associazioni, soprattutto quelle sportive, sono importanti perché creano aggregazione, in particolar modo per i bambini”.
Il divertimento dei più piccoli è infatti uno dei punti fondamentali su cui intende insistere Massa. “Con le associazioni stiamo inoltre cercando di portare avanti diverse iniziative, non solo nell’ambito sportivo, ma anche culturale con la collaborazione di altri colleghi. Un esempio sono le camminate che si sono svolte al Parco Chico Mendes, che possono essere motivo di aggregazione multiculturale In passato si è fatto tanto, ma si può fare di più. L’importante è non lavorare per compartimenti stagni e collaborare”.