Borgaro: a Cascina Nuova si è parlato della carenza di medici di base in città


Una serata dibattito promossa dal circolo locale del PD che ha messo intorno ad un tavolo funzionari dell’ASL TO4, consiglieri regionali di minoranza e un dottore con studio a Caselle.

di G. D’A.

La mancanza di medici di base a Borgaro e in zona è una criticità che sembra nell’immediato non trovare soluzione. Il tema, di recente, è stato affrontato dal circolo del Partito Democratico, sempre di Borgaro, durante un dibattito pubblico che si è svolto mercoledì 22 giugno a Cascina Nuova. Circa un centinaio le persone presenti che in oltre due ore hanno ascoltato le parole di Maria Luigia Spaccapietra e Carlo Bono, dell’ASL TO4, di Monica Canalis (PD) e Marco Grimaldi (Liberi Uguali Verdi), consiglieri regionali di minoranza, e di Stefano Dinatale, medico di base con studio a Caselle. Grande assente il Sindaco di Borgaro, Claudio Gambino, che formalmente ha motivato l’assenza con i soliti impegni presi precedentemente, ma in realtà in aperta polemica con il suo ex circolo per motivi di rappresentanza delle forze di maggioranza in Consiglio Comunale.

In sostanza, quello che è emerso dai vari interventi è che la medicina di territorio paga oggi gli errori di ieri, legati alla scarsa programmazione e investimenti sbagliati. “La carenza dei medici di famiglia – ha sottolineato la consigliera Canalis – è un problema che riguarda tutta Italia, non solo a Borgaro, per via di una politica ministeriale che ha imposto il numero chiuso alle facoltà di medicina. Il crescente pensionamento dei dottori di medicina generale, che non sono dei dipendenti delle ASL, ma liberi professionisti, accompagnato da problemi strutturali del sistema sta portando a questa grave mancanza”. Dello stesso avviso il suo collega Grimaldi che ha affermato in maniera netta che “paradossalmente la vera emergenza sanitaria la vivremo ora, dopo la pandemia, proprio perché alle carenze pregresse si sta aggiungendo l’abbandono della professione da parte di tanti medici, stremati da questi due anni di covid, o in fuga all’estero”.

Dinatale, da diretto addetto ai lavori, ha confermato queste argomentazioni. “E’ vero che tanti medici stanno andando in pensione, ma è anche vero che si stanno avendo tante dimissioni da parte di dottori giovani perché il sistema non funziona. Io, come i miei colleghi, svolgiamo il nostro compito tra molta burocrazia e un numero di pazienti sempre crescente che ha bisogno di cure“.

CHE FARE? – Spaccapietra dell’ASL TO4 ha accennato al nuovo bando per accedere tramite concorso alla ruolo di medico di famiglia, che si spera nei prossimi mesi possa portare forze fresche. Ma nell’immediato, come ha suggerito Canalis, servono misure “tampone”, dando subito la possibilità di lavorare agli studenti dell’ultimo anno di specializzazione “i quali posseggono già tutti i rudimenti di medicina generale”. Grimaldi e Bono hanno invece parlato dell’importanza dei fondi europei del PNRR.

CASE DI COMUNITA’ – In conclusione di serata si è parlato anche delle Case di Comunità, le nuove strutture socio-sanitarie di territorio che prossimamente entreranno a fare parte del Servizio Sanitario delle Regioni. I due consiglieri hanno sostenuto che l’idea è buona, ma il rischio è che l’attuale coalizione di governo che amministra la Regione Piemonte lavori al ribasso, perdendo così un’ottima occasione per cambiare le cose.


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Giovanni D'Amelio