Promosso dalla Fondazione Lauresu in collaborazione con l’ASD Valanga e ALPS South Europe -di cui l’atleta paralimpico è Ambassador– l’intervento prevede l’inserimento di 30 piccoli a rischio emarginazione in attività come il calcio e il minivolley.

di Giada Rapa
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Inserire in diverse attività sportive e formative bambine e bambini, provenienti dai quartieri di Borgo Vittoria e dalle Vallette di Torino e soggetti a problematiche di varia natura: rischio di dispersione scolastica, devianza minorile, disabilità cognitiva e psichica, in carico ai servizi sociali per contesti socioeconomici vulnerabili.
È questo, in sintesi, l’obiettivo del progetto “Sport For Good”, realizzato dalla Fondazione Laures in collaborazione con l’ASD Valanga e di ALPS South, che quest’anno vedrà come padrino l’atleta borgarese Massimo Giandinoto. “Condividere la mia esperienza per aiutare chi è in difficoltà è uno degli obiettivi personali a cui tengo di più. Per questo è un orgoglio partecipare a questo importante progetto che si occupa di aiutare bambini che vivono situazioni di emarginazione e difficoltà. Metterò con piacere tutte le mie energie per fargli trovare il sorriso, trasmettendo loro i valori di aggregazione sociale e rispetto reciproco che solo lo sport può regalare” ha commentato con orgoglio il giovane borgarese.
Il progetto coinvolgerà circa 30 bambini e bambine tra i 7 e i 14 anni proveniente dagli Istituti Comprensivi Saba, Vivaldi Murialdo e L. Radice, proponendo l’inserimento degli stessi in attività sportive di calcio e minivolley. Tali attività sono state sviluppate con una cura particolare che prevede, tra le altre, la sensibilizzazione degli insegnanti rispetto ai valori che lo sport può trasmettere e il supporto per un gruppo di bambini con disabilità cognitiva attraverso il calcio e un percorso formativo dedicato.