Un anno di guerra in Ucraina: una fiaccolata anche a Borgaro per chiedere Pace


A 12 mesi dallo scoppio del conflitto in Ucraina, l’ANPI locale, il BorgaroGiò e l’Oratorio, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, hanno promosso una manifestazione di riflessione.

di Giada Rapa

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Quattro tappe, ognuna per un momento di riflessione e per ripercorrere le tappe di un anno di conflitto tra Ucraina e Russia, dopo l’invasione di quest’ultima ai danni della prima.

A distanza di 365 giorni, in un momento in cui la fine della guerra appare ancora parecchio lontana, l’ANPI di Borgaro Sezione “Ercolina Suppo”, il BorgaroGiò e l’Oratorio, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e la collaborazione di molteplici associazioni locali hanno deciso di promuovere una nuova fiaccolata, al fine di ribadire il “NO” alle guerre e manifestare contro il rischio di un conflitto nucleare. Un evento che ha riscontrato una discreta partecipazione, nonostante una leggera pioggia che non ha scoraggiato i partecipanti. La fiaccolata si è dislocata per le vie della città, snodandosi, come detto, attraverso 4 tappe considerate particolarmente significative: il sagrato della Chiesa dell’Immacolata Concezione; il giardino dedicato alla memoria del giudice Bruno Caccia; Piazza della Repubblica e Piazza Vittorio Veneto, dove la manifestazione si è anche conclusa.

La Borgaro per la Pace è di nuovo in strada” ha sottolineato il Presidente dell’ANPI, Dario De Vecchis, ringraziando le associazioni aderenti e ricordando il grande impegno portato avanti dalla cittadinanza nella raccolta di materiali -per circa 800 kg solo negli ultimi due appuntamenti– per la popolazione ucraina poco prima della partenza del corteo. Intenso l’intervento dell’assessore Eugenio Bertuol, avvenuto nel giardino “Bruno Caccia”. “Questa fiaccolata non cambierà le sorti della guerra -ha esordito- ma darà un senso a tutti noi. Bisogna capire che per risolvere i conflitti ci si deve parlare: questo vale nelle piccole realtà e a maggior ragione nei contesti internazionali, dove è più facile far parlare la forza bruta. Questa è una guerra che più di altre facciamo fatica a capire, perché per 80 anni la paura di un nuovo conflitto ha fatto sì che non si verificasse un evento che noi oggi consideriamo fuori da ogni logica, ma che per secoli è stata la normalità. Il dialogo è la soluzione, e ci auspichiamo che la via del dialogo torni a essere la strada principale per la risoluzione del conflitto”.  

Durante le fermate nelle diverse tappe, i protagonisti sono stati in particolare i giovani, che hanno letto poesie, riflessioni e ricordato le tappe principali di questo anno di conflitto. All’inizio e alla fine del corteo, nonché nella tappa in Piazza della Repubblica, si sono tenuti degli intermezzi musicali dalla violinista del CDM Martina Mancuso.


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