Il CDM APS, grazie al progetto KilometroZero, è riuscito a organizzare una rassegna teatrale che ha visto protagonisti anche gli artisti di Secondo 900, che si sono esibiti pure nella serata finale.
di Giada Rapa
Numero di febbraio di sullascia.net LEGGI IL GIORNALE / SCARICA IL GIORNALE
Si è scusato per aver fatto una conferenza stampa “al contrario” – ovvero alla fine della stagione teatrale avviata grazie al progetto KilometroZero in collaborazione con Casa Fools e Circo Madera – ma del resto Franco Romanelli ha dimostrato più volte di essere un artista eclettico, non intrappolato nelle consuetudini.
Anzi, la conferenza conclusiva è stata un modo per fare un bilancio di questa prima stagione per il Cotton Theatre – che vera e propria conclusione non è, perché le collaborazioni continuano – che ha portato a Borgaro un programma artistico e professionale di livello. Per Romanelli, presidente e direttore artistico del CDM APS, si tratta di un vero e proprio sogno che si avvera. “Il Cotton Theatre – omaggio al Cotton Club di New York – è la realizzazione di un pensiero che avevo qualche anno fa e che adesso è diventato concreto. Chi è venuto qui si è innamorato di questo luogo: soprattutto la sera, con le luci giuste, sembra proprio di essere in un club newyorkese degli anni Ottanta” ha raccontato.
Romanelli ha anche dato vita a Secondo 900, progetto parallelo a KilometroZero, che prima degli spettacoli ha visto esibirsi sul palco, per 15 minuti, alcuni artisti le cui doti creative hanno davvero spaziato in molteplici ambiti, “passando dalla musica del ‘500 al rap contemporaneo”. Gli stessi artisti – la poetessa Patrizia Camedda, i cantautori Massimo Ferrarini, Jonathan Edward Kleis e Massimo Lajolo, il rapper Mayd con Progetto 42 e il gruppo Voci PeriGolose – sono nuovamente saliti in scena nella serata conclusiva della rassegna di fine febbraio.
Un plauso è giunto anche dall’assessore Eugenio Bertuol. “Questa vostra capacità di saper coniugare l’insegnamento e le lezioni con la proposta culturale è secondo me una delle cose più belle che si sono realizzate a Borgaro in tanti anni. Soprattutto in questi ultimi anni in particolare, dopo che il CoVid ci ha bloccato e ci ha lanciato una sfida non facile per ripartire”.