Circa un centinaio di persone hanno assistito all’incontro che si è svolto ieri sera presso la sala Fratelli Cervi di via Mazzini e che ha messo Baracco, Ivaldi, Favero e Martinetto a stretto contatto.
di Giovanni D’Amelio
Caselle – Un confronto stucchevole, pieno di regole e divieti, senza nessun colpo di scena e di poco valore informativo. Questo in sostanza quello che si è visto ed ascoltato nella serata di ieri durante il confronto tra i candidati sindaci casellesi alle prossime elezioni amministrative dell’11 giugno. Per parlare dei problemi della città in una sala Fratelli Cervi sostanzialmente divisa in quattro porzioni, con tanti addetti ai lavori e papabili consiglieri comunali. Ma più di quello che è stato detto dagli aspiranti primi cittadini rispondendo alle varie domande sul mega centro commerciale delle aree ATA, sul recupero dell’edificio ex Baulino e della vecchia stazione, sulle tegole che volano e la manutenzione delle strade, sulla sicurezza pubblica e la raccolta dei rifiuti, la cosa più interessante è stato osservare l’approccio fisico e psicologico alla discussione dei quattro.
Come c’era da aspettarsi, Luca Baracco, Sindaco uscente di centro sinistra, è stato il mattatore del confronto, che grazie ai suoi tanti lustri passati in Comune, è risultato essere il più preparato e credibile sotto il profilo amministrativo, ma che nello svolgere il compitino si è mostrato umanamente freddo e distaccato, con poca passione. Alessandro Favero, leghista, alla guida di una coalizione di centro destra, è invece apparso il più politico, maggiormente inquadrato in un discorso di progetto in divenire del suo gruppo che mira a costruire un’alternativa in grado di governare la città, se non subito, almeno negli anni a venire. Antonella Martinetto, movimento civico nato quasi a ridosso del gong per la presentazione delle liste, come lei stessa si è definita, è stata la più romantica, alla proustiana ricerca del tempo perduto per far tornare Caselle un posto bello in cui vivere. Decisamente impreparata su alcuni temi, ha però dato l’impressione di essere in grado di affrontare qualsiasi criticità nel momento in cui queste dovessero presentarsi. Infine, Enrica Ivaldi, 5 Stelle, che ha maggiormente palesato il fatto di soffrire questo confronto, ma che tutto sommato ha assunto le vesti della semplice cittadina che con l’aiuto di tanti altri semplici cittadini si occuperà della città se dovesse vincere le votazioni.
Passato questo, si attende ora per il 31 maggio, giorno del pronunciamento del TAR sui ricorsi contro Mappano Comune presentati da Borgaro e Leinì, un altro confronto tra i quattro (e forse non sarà l’ultimo), sempre promosso da una testata locale e sempre in sala Cervi. Ma non sarebbe stato più logico organizzarne uno solo, magari con il coinvolgimento di tutti i giornali?