Nell’ultimo appuntamento di “Noi… Genitori”, la Dirigente Scolastica Loredana Meuti ha fornito alcuni suggerimenti per aiutare i ragazzi a gestire i compiti a casa, soprattutto a seguito del passaggio da elementari a medie.
di Giada Rapa
Caselle – Martedì 8 maggio, presso il Centro di Aggregazione Giovanile si è svolto l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri gratuito “Noi… Genitori”. Questa volta il tema dell’incontro è stato quello dei compiti a casa, in modo particolare del passaggio dalle elementari alle medie, durante il quale la Dirigente Scolastica Loredana Meuti ha fornito alcuni suggerimenti ai genitori – e ai ragazzi – presenti.
“Innanzitutto è molto importante capire qual è il momento giusto in cui, dopo 6 ore di scuola, il ragazzino può rendere meglio nello svolgimento dei compiti. Una volta concordato un orario è bene cercare di seguirlo per creare una routine” ha esordito Meuti, sottolineando che il tempo ideale da dedicare allo studio e ai compiti è di circa 2-3 ore, intervallate da alcune pause. “Trovato anche l’ambiente giusto, può essere utile leggere il diario insieme ai propri figli e stilare una scaletta di compiti da fare, ipotizzando le tempistiche per ciascuna materia. In questo frangente è importante tenere a mente che l’eventuale lentezza del ragazzo non deve essere visto come un difetto, può semplicemente trattarsi di un soggetto più riflessivo. Viviamo in una società che ci spinge a correre, ma dobbiamo ricordare che a volte bisogna prendersi tempo a sufficienza. Fare una cosa veloce giusto perché domani la professoressa interroga non aiuta a memorizzare a lungo termine e non crea cultura”. Su questo tema è anche intervenuta l’assessora all’istruzione Erica Santoro. “Recuperiamo il piacere di spegnere la televisione, dedicando del tempo ai nostri figli. Prestiamo loro attenzione e, più che essere difensori estremi dei nostri ragazzi, recuperiamo il lato educativo. Se i nostri figli a scuola prendono 4 non è colpa dell’insegnate”.
Durante l’incontro è anche intervenuta Luciana Mo, docente di lettere, che ha spiegato come spesso, all’inizio delle scuole medie, i ragazzi siano particolarmente abituati a fare i compiti scritti, ma facciano molta fatica ad approcciarsi allo studio individuale, mentre diversi genitori si sono confrontati sulle relative esperienze.