Visto il momento difficile, le varie amministrazioni si interrogano sul che fare. Ma mentre Caselle e San Maurizio Canavese hanno già deciso di non spendere in luminarie, Mappano e San Francesco al Campo sono molto in forse. Più si che no per Borgaro, luci sicure a Ciriè.

di Giada Rapa
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Potrebbe essere un Natale “al buio” per alcuni comuni della zona, vista la scelta delle rispettive amministrazioni di optare per decorazioni alternative alle tradizionali luminarie natalizie. Il motivo è molto semplice, e lo si può ritrovare nel recente aumento delle utenze dell’energia elettrica, che coinvolge non soltanto i singoli cittadini, ma anche i municipi stessi.
CASELLE – La città dell’aeroporto è stata la prima a informare la cittadinanza in merito alla scelta di non installare le luminarie durante il periodo delle festività natalizie. Scegliendo però di coinvolgere la popolazione nell’abbellimento della città, attraverso un concorso -curato dalla Pro Loco– che preveda la realizzazione di addobbi, decorazioni e quant’altro. Una regola principale: l’utilizzo del viola/lilla, colore simbolo del progetto “Costruiamo Gentilezza” al quale l’ente ha aderito quest’anno. Il contest prevede 4 diverse categorie: associazioni culturali, sportive e di volontariato; cittadini; commercianti e scuole.
SAN MAURIZIO CANAVESE – Ha scelto di non accendere le luminarie anche il Sindaco di San Maurizio, Michelangelo Picat Re. “Anche se le luci di Natale sono a LED, abbiamo deciso di sacrificarle anche per la volontà di non sprecare risorse. Se da una parte, infatti, è vero che hanno un basso impatto in termini di energia elettrica, dall’altra non bisogna dimenticare i costi di installazione e successiva rimozione. Questo non significa che la città non potrà godere dell’atmosfera natalizia: abbiamo infatti deciso di coinvolgere i bambini della scuola primaria nella realizzazione di disegni e decorazioni a tema”.
MAPPANO – Una soluzione simile potrebbe essere intrapresa anche dall’ex frazione. “Ci stiamo orientando verso decorazioni a costo energetico zero, considerando anche il difficile periodo che le famiglie stanno vivendo a causa del caro-bollette, concordando con i commercianti e la scuola il modo migliore per coordinarci in merito ad addobbi e decorazioni” afferma la Vicesindaca Paola Borsello.
BORGARO E SAN FRANCESCO AL CAMPO – Ancora indecisi sulla scelta da fare anche le amministrazioni di Borgaro, che però sembra orientata a montare le luci come gli altri anni, e di San Francesco al Campo. “Al momento stiamo ancora valutando sul da farsi” spiega il Sindaco borgarese Claudio Gambino, che così come anche le altre amministrazioni, si sta concentrando maggiormente sugli aiuti per i cittadini, in difficoltà. Per Diego Coriasco, primo cittadino sanfranceschese, la scelta appare davvero difficile. “Il mio pensiero è soprattutto per i giovani, che da due anni a questa parte hanno già vissuto una situazione di disagio a causa della pandemia. Andare a togliere le luminarie potrebbe essere una ulteriore privazione, ma anche noi dobbiamo pensare alle bollette” conferma con rammarico.
CIRIE’ – Luci accese, invece, per Ciriè, come spiega la Sindaca Loredana Devietti. “Per quanto riguarda le luminarie natalizie, pensiamo che spegnere il Natale non sia il modo migliore per sostenere le numerose attività commerciali della città e per far ripartire l’economia. Noi quindi installeremo le luci natalizie tenuto conto che quelle da noi impiegate sono tutte a basso consumo e quest’anno piuttosto stiamo ragionando di ridurre un po’ gli orari serali”.