Dall’1 gennaio i cittadini del neo Comune dovranno iniziare a versare le imposte direttamente al loro ente. Entro il 31 gennaio ogni lavoratore non esente deve comunicare al proprio datore i dati bancari per effettuare i pagamenti. Perplessità dalle opposizioni e di alcuni residenti.
Mappano – Non suona proprio come “Le tasse sono una cosa bellissima” di Tommaso Padoa Schioppa memoria, ma c’è del trionfalistico nelle parole scritte ieri in una nota dal Sindaco Francesco Grassi per ricordare ai propri cittadini le variazioni intervenute dall’1 gennaio 2018 in tema di adempimenti fiscali. “La tua pronta comunicazione – sostiene il primo cittadino – farà confluire le imposte e le tasse di cittadini e imprese nelle casse del Comune e diventeranno servizi e risorse per il miglioramento del nostro territorio”. In modo particolare il Sindaco si riferisce all’addizionale Irpef dello 0,7% che in base alla delibera del Consiglio Comunale del 22 dicembre scorso ogni mappanese con un reddito superiore ai 17 mila euro annui (chi ha meno è esente) dovrà d’ora in poi pagare direttamente al nuovo ente e non più ai comuni cedenti di Borgaro, Caselle e Leinì.
Al centro di tutto c’è la modalità per effettuare questi pagamenti. Secondo il messaggio che il Comune di Mappano sta divulgando tramite volantino da distribuire buca a buca, ogni lavoratore dipendente dovrà trasmettere al datore e al proprio commercialista i dati di identificazione comunale bancari e la nuova aliquota di addizionale. E questo da fare entro il 31 gennaio prossimo. Un sistema che secondo le opposizioni consiliari genererà non pochi problemi con il rischio di favorire i soliti furbetti in una situazione di cambiamento e di incertezza. Perplessità anche tra alcuni residenti che ritengono la procedura non valida visto che Mappano al momento non è stato ancora censito dall’Agenzia delle Entrate.