Scioglimento del CIM: per il gruppo Uniti per Mappano andava già fatto sei mesi fa


La minaccia del Sindaco Grassi di agire tramite vie legali se lo scioglimento del Consorzio porterà a delle interruzioni nell’erogazione dei servizi non piace al gruppo di opposizione guidato da Valter Campioni, che aveva già chiesto la cessazione dell’ente a giugno.

di Giada Rapa

Mappano – Durante i rispettivi Consigli Comunali del 21 dicembre, i comuni di Borgaro e Caselle hanno deliberato lo scioglimento del Consorzio Intercomunale di Mappano dal momento che, con l’istituzione del neo Comune alcuni costi si sarebbero duplicati. Una scelta assolutamente non gradita, almeno nelle modalità e nella tempistica, dal Sindaco Francesco Grassi, che ha minacciato di intraprendere vie legali se si verificheranno delle disfunzioni nell’erogazione di quei servizi, soprattutto scolastici e parascolastici,. offerti fino ad ora dal CIM.

“Il livello di tensione  che Grassi sta alzando con i comuni cedenti non gioca sicuramente a favore dei mappanesi  anzi genera ancor più sfiducia al punto da pensare che forse non senta il peso delle responsabilità proprie di un Sindaco. A partire dalla chiusura del CIM, non comprendo il suo stupore anzi penso che sia un falso problema, lo dimostra il fatto che nella pianta organica del Comune di Mappano non vi è traccia del  personale del CIM ciò sta a significare che  l’attuale Giunta non ha mai preso in carico o valutato la naturale possibilità di riassorbire il personale del CIM all’interno della macchina comunale” commenta Valter Campioni, consigliere di minoranza ed esponente della coalizione Uniti Per Mappano, ricordando che già a giugno di quest’anno, subito dopo le elezioni comunali, il suo gruppo aveva richiesto lo scioglimento del Consorzio.

“I fatti – continua Campioni – si commentano da soli: dopo aver chiuso il comando dei Vigili ora si appresta a chiudere anche la biblioteca. Triste è considerare che l’incapacità della Giunta non sia in grado di portare avanti il necessario dialogo istituzionale;  anziché intraprendere la strada delle convenzioni si preferisce la strada dello scontro delegando a soggetti terzi la risoluzione del problema. Ai mappanesi non resta che prendere atto che la strada dello scontro costa per il momento 18.614 euro. Peccato che l’attuale Giunta non abbia ipotizzato neanche qualche decina di euro per sostituire i cartelli stradali”.


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