SullaScia.net al Salone del Libro di Torino per intervistare lo scrittore Fabrizio Buonamassa


Nel pomeriggio di ieri, la direttrice della nostra testata ha presentato l’opera “I Ragazzi di Virmarone” del giovane autore Fabrizio Buonamassa. Un racconto che rappresenta in modo vivido e un po’ disilluso uno spaccato della società attuale.

dalla Redazione

Giada Rapa e Fabrizio e Buonamassa

Torino/Borgaro – Ieri, venerdì 19 maggio, la direttrice responsabile di SullaScia.net, Giada Rapa, al Salone del Libro di Lingotto Fiere ha intervistato il giovane scrittore esordiente Fabrizio Buonamassa. A introdurre il pomeriggio è stata la professoressa Claudia Pintus, presidente ANSI –Associazione Nazionale Scuola Italiana– Torino e Docente all’Università Telematica Pegaso. “Come tutti gli anni dedico attenzione alle pubblicazioni sempre con grande slancio, entusiasmo e partecipazione, sempre più motivata e concentrata su quelle che sono le produzioni scritte dei giovani ragazzi. L’incontro con Fabrizio è stato piacevole e arricchente fin dal primo momento. Parlare del suo libro e sentire il suo palpitare per la scrittura ha subito suscitato in me molto interesse” ha esordito la docente. “L’ANSI crede nei giovani, crede che una voce ferma e sicura debba essere lasciata a loro, con la loro spensieratezza, le attese per il futuro e anche un po’ di illusione. C’è quindi un occhio di riguardo per le nuove generazioni, proprio come per Fabrizio, che oggi presenta il suo libro I ragazzi di Virmarone. Un racconto che sembrerebbe proporre valori di altri tempi, che vorrei sintetizzare in una parola: frugalitas, semplicità”.

È seguita l’intervista a Buonamassa, che ha raccontato un po’ di sé, del suo libro e della vita dello scrittore, ben diversa da quanto ci si può immaginare. Laureato in giurisprudenza, Fabrizio ha iniziato proprio negli anni dell’università a scrivere la sua opera. “Sono contro le trame prestabilite” ha commentato l’autore. “Non voglio scrivere una storia che oggi si legge e domani si dimentica, io voglio scrivere qualcosa che sconvolga il lettore, scavi nel suo animo e lo ferisca.  Vorrei che dopo aver terminato il mio libro, il lettore ne esca arricchito. Se di un libro non rimane nulla, significa che come scrittore ho fallito”. Successivamente Buonamassa ha anche parlato del rapporto che lo lega ai suoi personaggi, “Tutti in qualche modo mi rappresentano, sono un pezzo della mia anima. Esistono personaggi più buoni, altri più cattivi, ma in qualità di autore devo comprendere tutti i miei personaggi, proprio perché sono parte di me”. E chiude con una riflessione sul finale del libro particolarmente crudo. “Secondo me ogni finale deve rimanere impresso. Ormai siamo abituati, quasi drogati dal lieto fine, ma nella vita molto spesso il lieto fine non c’è” ha concluso Buonamassa, che per il momento non intende scrivere un ipotetico seguito della storia, ma non nega di poter cambiare idea. Una piccola citazione va poi a Marcello La Versa, amico di Fabrizio, che ha realizzato a biro l’immagine di copertina.

Per chi si trovasse in zona, avvisiamo che Fabrizio Buonamassa domani, domenica 21 maggio, sarà presente alla Libreria Mondadori di Alba.


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