Circa 200 manifestanti hanno bloccato per oltre due ore il tratto di provinciale che collega il capoluogo con Borgaro. Urla, insulti e qualche momento di tensione.
di G. D’Amelio
Torino – Un’iniziativa di protesta promossa da Forza Nuova, ma che ha visto in prima fila i figli di Oreste Giagnotto, il motociclista 58enne investito mortalmente in strada dell’Aeroporto lo scorso 12 maggio a causa di una manovra di guida azzardata compiuta da una giovane donna abitante nel vicino campo Rom. Rabbia, dolore e voglia di giustizia, che ha portato circa 200 persone a bloccare quella stessa strada per oltre due ore, fino alle 23, dal tratto iniziale fino alla rotonda per lo svincolo in tangenziale.
IL CORTEO – Con striscioni e fiaccole, è partito dallo spiazzo adiacente a Nitopi in direzione campo nomadi, scortato da ingenti forze di polizia. Lungo il tragitto, in segno di risposta, dall’area zingari si è levato il solito falò che ha sporcato il cielo con un denso fumo nero e che ha richiamato l’intervento dei Vigili del Fuoco di Torino. Una volta giunti sul cavalcavia i manifestanti si sono fermati ad inveire contro gli abitanti della baraccopoli, a loro volta schierati compatti a controbattere agli insulti. Poche decine di metri in linea d’aria, per uno scontro verbale a muso duro, pieno di odio, che è durato diversi minuti. Fino a quando è iniziata a circolare la voce di una bambina Rom caduta nello Stura e di almeno uno o due feriti nel campo, che ha richiamato altri Vigili del fuoco, del Nucleo di soccorso subacqueo, e ambulanze, tra le quali anche quella della Croce Verde della sezione Borgaro-Caselle. Notizie non confermate che sono apparse successivamente dei falsi allarmi provocati dai Rom stessi per creare più confusione. Infine, mentre la folla iniziava a tornare indietro alcune urla hanno richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine per il lancio di alcune pietre provenienti dal assembramento abusivo che si estende quasi in prossimità del fiume sottostante. Tensione, ma nulla di grave
“RITORNEREMO” – Oltre ad alcuni cittadini borgaresi, tra i manifestanti presenti anche i tre rappresentanti consiliari del Gruppo Latella intervenuti alla manifestazione in solidarietà della famiglia Giagnotto. “Questo è il risultato di 30 anni di politiche di centro sinistra in favore dei Rom – ha sentenziato Marco Latella, capogruppo – che ha portato la rabbia della gente in strada per testimoniare il loro fallimento. Esattamente come il tentativo di risolvere il problema sulla linea 69 da parte dell’amministrazione comunale di Borgaro con il palliativo dei City Angels, che sta portando a spendere oltre 20 mila euro quando si potrebbe ottenere molto di più e in maniera gratuita attivando il protocollo Mille occhi sulla città”.
Verso le 22,30 il corteo ha iniziato a sciogliersi, ma in molti hanno giurato “Ritorneremo”.