Borgaro: in Consiglio Comunale si è tornato a parlare di centrale a biomasse


Il Movimento 5 Stelle ha chiesto aggiornamenti sulla realizzazione del nuovo impianto da parte di CogenPower. Gambino: “Indietro non si può tornare, ma stiamo studiando un sistema di monitoraggio”. Latella rilancia l’idea di istituire un tavolo tecnico di controllo.

di Giada Rapa

cartello-inizio-lavori-alla-centraleBorgaro – Un anno fa la discussione sulla centrale a biomasse imperversava. La notizia che la ditta CogenPower avrebbe convertito, nella sede di strada Mappano, l’esistente impianto di teleriscaldamento a combustibile in una centrale a cippato aveva causato un vero e proprio polverone, portando una parte di amministrazione e di cittadini a interrogarsi sui presunti rischi in termini di qualità dell’aria e di salute pubblica. Tanto da portare alla formazione di un comitato spontaneo per dire “No Centrale Biomasse”. Ma dopo alcuni mesi di “chiasso”, con l’inizio dei lavori su questo tema è calato il silenzio.

Un silenzio che il Movimento 5 Stelle ha deciso di interrompere, richiedendo lunedì sera, in sede di Consiglio Comunale, quali sono state le azioni intraprese dall’amministrazione comunale per tutelare la salute dei cittadini. “Abbiamo inviato una lettera di ripensamenti alla Città Metropolitana, ma quest’ultima ha risposto considerando le centrali a biomasse degli impianti strategici. Non è stato quindi possibile intraprendere azioni legali, ma incontreremo ancora la provincia per valutare un sistema di monitoraggio. L’impianto è autorizzato e su quella autorizzazione non si torna indietro, vedremo se entrerà in funzione” ha commentato il Sindaco Claudio Gambino.

Una risposta che poco ha convinto la consigliera grillina Cinzia Tortola. “Una vera azione di contrasto da parte dell’amministrazione io non l’ho visto, ho sentito solo parole. Se davvero ci credete dovete dimostrarlo con i fatti”. Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere Marco Latella, che ha ricordato come la maggioranza si sia attivata tardi in merito alla questione. “L’unica via possibile è quella che abbiamo già proposto molte volte: un tavolo tecnico con CogenPower per attivare un comitato di controllo”.


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