LA RIFLESSIONE – Don Stefano Turi: “Ogni inizio è carico di una grande promessa”


Nelle poche righe  che seguono, il nuovo parroco borgarese traccia un primo bilancio dopo un mese di servizio nella parrocchia cittadina.

Cesare Pavese scriveva dicendo che ” l’unica gioia al mondo è cominciare. É bello vivere, perché vivere è cominciare sempre, ad ogni istante”.

L'arrivo di don Stefano a Borgaro

L’arrivo di don Stefano a Borgaro

Dopo il primo mese di permanenza qui a Borgaro, posso concordare con il giudizio espresso dal poeta piemontese. Infatti ogni inizio è carico di una grande promessa. Penso al primo giorno di scuola, al primo giorno che ti fidanzi o al primo giorno di lavoro. Quegli istanti sono pieni di desiderio, di attesa di un ‘non so che’, ma sicuramente un qualcosa che ti renda la vita più felice.

In queste settimane ho conosciuto tanta gente, tante famiglie, giovani e anziani. La cosa che mi ha più sconvolto in senso positivo è la quantità dei bambini e dei ragazzi che frequentano il catechismo. Non sono abituato a questi numeri. Per fortuna ho tanti laici impegnati nella pastorale sui quali fare affidamento. Sono stato bene accolto da tutta la popolazione, non solo quella che normalmente frequenta la parrocchia, ma ho avuto tante occasioni di poter incontrare le persone in varie occasioni, coinvolte nella numerose associazioni che animano la vita civile.

In queste prime settimane ho cercato di conoscere le vie di Borgaro, guardando i negozi, soprattutto quelli in cui dovevo comprare dei materiali per l’ arredamento della casa parrocchiale. In generale posso dire che, nonostante il doloroso distacco da Cuorgné, mi sento già a casa, un nuovo figlio di Borgaro che desidera portare speranza in mezzo al popolo che Dio mi ha affidato.

Desidero ringraziare anche la redazione di questo giornale per avermi dato l’occasione di scrivere queste righe. (Don Stefano Turi)

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Giovanni D'Amelio