Niente carcere, ma lavori per il Comune


pubblica utilità intLa Giunta comunale borgarese sta per approvare una nuova convenzione con il Tribunale di Torino per i cosiddetti lavori di pubblica utilità (lpu).

Borgaro – Per capirci, anche Silvio Berlusconi, per non scontare una pena di 4 anni per frode fiscale, è ricorso ai lavori di pubblica utilità, quelli svolti fino a pochi mesi fa presso la Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano) per assistere i malati di Alzheimer.

Nei prossimi anni il Comune di Borgaro, che sta per firmare un accordo sui lpu con il Tribunale, avrà sicuramente ospiti molto meno illustri, rei principalmente di infrazioni al codice della strada.

I lavori di pubblica utilità sono infatti prestazioni di attività non retribuita a favore della collettività  compiute da persone che scelgono questa via in sostituzione della pena detentiva o pecuniaria per reati meno gravi. Un analogo provvedimento era stato adottato dal Comune nel 2011.

COME FUNZIONA – Le richieste di assegnazione ai lavori di pubblica utilità verranno inviate dal Tribunale al Comune il quale, previo colloquio con gli interessati, preferibilmente residenti a Borgaro, darà il via all’inserimento. La convenzione, della durata di quattro anni, prevede l’impiego di una persona alla volta, per svolgere mansioni tipiche dell’amministrazione comunale anche in base alle capacità professionali degli interessati. “La maggior parte di questi – assicura l’assessore al Servizi Sociali Federica Burdisso – saranno impiegati alla manutenzione e pulizia delle strade e di altri luoghi pubblici”. Possono ricorrere al lavori di pubblica coloro che sono raggiunti da provvedimenti giudiziari di guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, che possono chiedere la sospensione del processo e per svolgere la messa alla prova (il caso di Berlusconi), che una volta condannati scelgono la strada dei lpu per la sospensione condizionale della pena.

I DATI NAZIONALI – I lavori di pubblica utilità sono un tipo di misura prevista per la prima volta con la legge sulla droga del 1990, ma che sta conoscendo solo dal 2010 un incremento man mano sempre più sostanzioso. Secondo i dati forniti dal Ministero della Giustizia, in tutta la penisola le persone ammesse ai lpu sono state 62 nel 2010 (anno dell’entrata in vigore delle nuove sanzioni del codice della strada), 830 nel 2011, 5.606 nel 2014, fino ad arrivare a quota 6.011 nei primi sei mesi del 2015. Una soluzione molto vantaggiosa per il condannato perché gli permette di non dover pagare l’ammenda o di non scontare la pena in carcere, oltre a mantenere pulita la fedina penale, ma è vantaggioso anche per gli enti pubblici che utilizzando questa norma risparmiano soldi su delle prestazioni che avrebbero comunque dovuto pagare.


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Giovanni D'Amelio