Boja Faus che Tour: chi ha paura del boia?


esecuzioneCASELLE – Per oggi, sabato 19 marzo, è prevista una gita a Torino, promossa dall’ANPI con la partecipazione del circolo La Forgia e AEGIS, in cui si andrà si andrà alla scoperta di questa figura inquietante e misteriosa.

di Alessia Sette

La partenza è fissata per le ore 16 da piazza Falcone (area mercato) con Linea Verde Giachino, per una gita che svelerà quelle leggende sulla figura del boia, oscura e temuta. L’evento è organizzato dall’ANPI, da AEGIS e dal circolo culturale La Forgia, tre associazioni casellesi diverse, ma accomunate dal filo conduttore della riscoperta delle tradizioni, delle usanze e della storia. Durante la giornata si racconteranno storie di quando a Torino c’era il boia, braccio destro della giustizia sabauda e forma di rigore con la sua lama tagliente e l’anima tenebrosa, e si visiteranno alcuni luoghi che ancora oggi richiamano alla memoria esecuzioni e torture.

“A fare il boia si guadagnava piuttosto bene – racconta Davide Vottero, Presidente di AEGIS – anche se la sua non era una vita invidiabile, non solo per i canoni dell’Italia del XXI secolo, che non ammette più la condanna a morte, ma anche per i secoli passati, in cui l’idea che una persona potesse guadagnarsi la vita uccidendo gli altri, per quanto legalmente, era disprezzabile. Gli strumenti usati dal boia sono conservati oggi nella chiesa della Misericordia, che chiude la via omonima, ma, poiché la chiesa apre solo la domenica mattina per la Messa, è difficile poterli vedere: qui i condannati a morte trascorrevano le ultime ore, prima di salire sul carro, che, percorrendo buona parte della città, li avrebbe portati al patibolo. Il rituale, prima dell’esecuzione della sentenza,  è noto, grazie anche all’opera di San Giuseppe Cafasso,  chiamato il prete della forca, per l’assistenza che forniva ai condannati, fino al patibolo Rondò della Forca (all’incrocio tra corso Regina Margherita, corso Principe Eugenio, corso Valdocco e via Cigna), in cui vennero eseguite le ultime condanne”.

“La gita in programma oggi – prosegue Giusy Chieregatti, Vicepresidente dell’ANPI di Caselle – è molto interessante sotto l’aspetto storico e culturale,  La nostra associazione non rivolge infatti  solo l’attenzione a momenti di ricordo partigiani e della guerra 1942-1945, ma spazia su argomenti  e  iniziative che riguardano altri interessanti  aspetti culturali. Sarà un’esperienza molto intrigante, curiosa e divertente, in quanto in molti non hanno conoscenza di quello che è stato il periodo delle condanne alla forca qui a Torino. Sono molto fiera di questa iniziativa, la memoria storica non va mai abbandonata né spenta,  soprattutto in questo periodo dove il senso della democrazia e quello per il rispetto della Costituzione sembrano venir meno”.

Il tour terminerà con un’apericena presso un locale ricavato da una delle palazzine storiche del Quadrilatero Romano.


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