Nel convegno proposto dalle associazioni Penelope Nazionale e Penelope Lombardia tenutosi presso l’Hotel Sheraton di Milano Malpensa si è posta l’attenzione su un tema fondamentale nell’identificazione delle persone scomparse: il prelievo del codice genetico.
di Giada Rapa
C’è una realtà che molto spesso non viene presa in considerazione nella sua totalità salvo pochi casi che saltano alla ribalta della cronaca: quella delle persone scomparse. Secondo i dati del Ministero degli Interni, dal 1974 sono scomparse circa 35.000 persone, di cui 18.000 minori. “Un dato drammatico che avrebbe dovuto svegliare in particolar modo le istituzioni che in questi anni hanno dormito su quest’argomento” ha dichiarato il Presidente di Penelope Piemonte Nazionale, l’avvocato Antonio Maria La Scala. Per non far cadere il silenzio su questa tematica, nella giornata di martedì 24 maggio all’Hotel Sheraton di Milano Malpensa è stata organizzata una conferenza per mettere a confronto Italia e Stati Uniti in merito alla struttura e all’utilizzo della Banca Dati del DNA, con la presenza diAdams Dwight, Direttore del Laboratorio Nazionale dell’FBI di Quantico.
Il fenomeno delle persone scomparse negli Stati Uniti è molto esteso, tra gli 80.000 e i 90.000 casi all’anno, con il ritrovamento di 4.400 cadaveri non identificati. Grazie al sistema di prelievo del DNA a familiari o parenti delle persone scomparse e all’uso del DNA mitocondriale o Y STR, se ne riescono a identificare circa 3.000. Gli Stati Uniti inoltre si avvalgono di NamUs, un database nazionale che offre gratuitamente test del DNA e altri servizi di medicina legale, come l’antropologia e l’odontoiatria, provvisto di due banche dati: una per le persone scomparse e una per quelle non identificate.
Sotto questo punto di vista l’Italia ha ancora tanto da fare, anche se, come spiega La Scala “sulla carta abbiamo raggiunto il massimo che chiedevamo, ottenendo l’immediatezza della ricerca e l’obbligo di raccogliere il DNA da cadaveri e resti cadaveri di persone non identificate”. Peccato che, su 2.500 persone non identificate, 1.100 siano già state sepolte senza effettuare il prelievo. Presente alla conferenza anche una rappresentanza di Penelope Piemonte, con le borgaresi Angela Vortici Teglia, una delle fondatrici dell’associazione e oggi vicepresidente, e l’avvocato Benedetta Donzella, nonché con il presidente Francesco Farinella.