Mappano: panchine della fratellanza per affermare il principio della non violenza


1Grazie all’impegno di tante associazioni saranno una decina le panche che verranno ristrutturate e ridipinte in segno di solidarietà verso le vittime di soprusi e discriminazioni.

di Giada Rapa

Mappano – La comunità mappanese dimostra di essere più unita che mai e sempre attenta alle tematiche sociali. Poche settimane fa un atto vandalico ha distrutto una delle “panchine rosse” collocate nella città di Torino al fine di portare l’attenzione su un fenomeno sempre più vasto, quello della violenza sulle donne. Un gesto di violenza contro un simbolo di non-violenza che è stato unanimemente condannato e che ha portato diverse associazioni mappanesi a dare la propria disponibilità per riparare e dipingere alcune panche del territorio.

2“Nel corso dell’ultimo mese i volontari della Croce Rossa hanno richiesto più volte di proporre anche sul nostro territorio l’iniziativa di Torino. Questo gesto inconsulto di distruzione ha portato le associazioni ad aderire prontamente all’iniziativa e anche il CIM ha partecipato, mettendo a disposizione non solo il materiale necessario, ma realizzando una panchina” commenta il presidente del Consoezio Intercomunale per Mappamo Valter Campioni.

Le panchine verranno arricchite da frasi o simboli che richiamano la difesa dei diritti, il rispetto delle regole, la diversità e il principio della non violenza. “Un chiaro segno da parte della collettività di solidarietà verso coloro che subiscono forme di soprusi e discriminazioni” conclude Campioni. Delle 10 panchine, tre saranno realizzate dall’UNI3, due da Progetto OASI, due dall’associazione Viviamo Mappano, una dal Comitato dei Servizi, una dalla CRI Mappano e una dalla scuola calcio GSD Mappanese. Inoltre l’associazione FITIME Asd progetta il restauro di un vecchio trenino situato nel giardino dietro il CIM per trasformare i vagoni in fioriere. Il trenino, che verrà ricollocato nel giardino del parco di educazione stradale, rappresenterà simbolicamente il “treno della vita”.


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