Una delle donne più affascinanti e misteriose della nostra epoca, modella, cuoca, corrispondente di guerra, fotografa. Una nuova proposta culturale di Next Exhibition in 100 immagini.
dalla Redazione
“Lee Miller: Photographer & Surrealist” è una mostra che ripercorre la vicenda umana e professionale di Lee Miller ponendo l’attenzione sullo sguardo surrealista della fotografa che, formatosi alla fine degli anni Venti a Parigi, travalica questo breve frangente temporale per diventare tratto peculiare della sua poetica. Surrealista sono sia il suo modo di osservare che il lessico fotografico da lei utilizzato, caratterizzato dall’uso di metafore, antitesi e paradossi visivi volti a rivelare la bellezza inconsueta della quotidianità. In mostra sono esposti cento scatti provenienti dall’Archivio Lee Miller che conducono il visitatore alla scoperta non solo della biografia della donna ma anche della sua cifra stilistica, unica nel panorama della fotografia del primo Novecento.
“È difficile raccontare una donna di tale caratura – spiega Vittoria Mainoldi, curatrice dell’esposizione – perché la sua intimità è complessa, la sua biografia è tumultuosa, il suo lavoro amplissimo. Con questa mostra e la selezione delle opere che la compongono abbiamo cercato di restituire quello che era Lee Miller ma soprattutto quello che era il suo sguardo, un unicum nella storia della fotografia del secolo scorso”.
La mostra si sviluppa attraverso aree tematiche: partendo dal lavoro in studio a Parigi, dove la fotografa lavora con sperimentazioni tecniche e compositive, si passa a quello legato al mondo della moda e della pubblicità svolto nello studio di New York, dove Miller esprime al meglio le sue capacità di ritrattista e di fotografa commerciale. Grazie al suo ruolo centrale nella cultura di quel periodo, fotografa anche gli artisti più famosi dell’epoca. In mostra la foto di Charlie Chaplin che posa con un candelabro in testa, il ritratto di Picasso e quello di Dora Maar, e ancora Mirò, Magritte, Cocteau, Ernst e, immancabilmente, Man Ray, di cui è stata musa, amante e prima di tutto collega, inventando con lui la tecnica della solarizzazione.
E poi la guerra, immortalata in tutte le sue sfaccettature. Londra – ormai casa per Lee Miller a seguito del matrimonio con Roland Penrose – devastata dai bombardamenti, ma dove ancora resiste la vita quotidiana. E Parigi, ormai liberata dalle truppe alleate, che Lee segue in prima linea diventando corrispondente per “Vogue” al fronte, come viene ritratta da David E. Scherman, a sua volta soggetto di uno degli scatti più iconici di Miller: l’uomo con indosso la maschera antigas. Infine, l’orrore dai campi di concentramento di Buchenwald e di Dachau, in Germania, che Lee immortala a poche ore dalla loro liberazione.
La mostra, ospitata presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi, sarà visitabile fino al 7 gennaio 2024. COSTO DEL BIGLIETTO – Dal martedì al venerdì: intero 13,70 euro on-line; 12,50 euro box office, ridotto 11,70 euro on-line; 10,50 euro box office); Sabato, domenica e festivi: intero 15,70 euro on-line; 14,50 euro box office, ridotto 13,70 euro on-line; 12,50 euro box office. Ridotto gruppi/cral (minimo 15 persone): 9,70 euro on-line; 8,50 euro box office. Ridotto scuole (minimo 15 alunni): 7,70 euro on-line; 6,50 euro box office. I bambini al di sotto dei 6 anni entrano gratuitamente. Ingresso gratuito per i possessori dell’abbonamento Torino Musei. Per info: +39 375 5475033