Una lettera aperta di Legambiente Metropolitano


Contrarietà, da parte dell’associazione al progetto della “Cittadella dello Sport”, che andrebbe a deturpare il Parco del Meisino.

dalla Redazione

Sullascia.net numero di maggio LEGGI IL GIORNALE / SCARICA IL GIORNALE

“Le necessità e le proposte delle comunità locali e delle associazioni ambientaliste, che chiedevano il rispetto dei boschi urbani, delle aree verdi e zone umide, ricche di avifauna e biodiversità, e l’abbandono del progetto del Parco dello Sport al Meisino, non sono state prese in considerazione. Non si è creato quel clima partecipativo, essenziale nei processi decisionali in una realtà in rapido peggioramento ambientale e climatico, che crea apprensione nei cittadini”.

Inizia così una lettera aperta scritta dalla borgarese Carla Pairolero, Fulvio Tagliabò e Flavio Vallarelli a nome di Legambiente Metropolitano APS, ricordando che le aree di intervento del progetto in questione “sono una vera oasi naturalistica in città e con peculiarità botaniche ed entomologiche, in cui, negli anni, sono state censite più di duecento specie di uccelli”. La Cittadella dello Sport è un progetto che preoccupa e che vede l’associazione contraria. “Reputiamo che il relativo isolamento che godeva il parco del Meisino, e che ha consentito la creazione di un’area naturalistica pressoché unica in Italia e in Europa, composta da boschi urbani e da una ricca avifauna, venga irrimediabilmente compromesso dalla massiccia presenza di persone che si applicheranno nelle varie attività sportive. Siamo inoltre decisamente contrari alla realizzazione della passerella – su corso Luigi Sturzo – che, per la sua costruzione, necessiterà l’abbattimento di più di cento piante e la conseguente distruzione di parte dei boschi urbani che sono cresciuti in questi anni”. Ecco perché è stato accolto con particolare interesse il documento redatto dai professori Vittorio Martone e Dario Padovan, associati rispettivamente di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio e Sociologia Generale presso UniTo, “nel quale vengono evidenziati i grossi limiti che hanno i progetti non inclusivi delle comunità locali e delle associazioni ambientaliste”.

“Legambiente Metropolitano – continuano – in sintonia con le comunità locali, le associazioni ambientaliste del territorio e il Comitato Salviamo il Meisino, che ha raccolto più di 8.000 adesioni, continua a chiedere che questi spazi rimangano un luogo cittadino dove la natura possa esprimersi senza vincoli e costrizioni, dove prevalga il disordine positivo dei boschi urbani, dove venga tutelata la biodiversità, e che la presenza dell’uomo sia lieve il più possibile in sintonia. Ci domandiamo perché si debba devastare un’area così ricca di biodiversità per fare spazio ad attività sportive che potrebbero venire realizzate in altri luoghi, per esempio rigenerando impianti sportivi attualmente non più utilizzati – come il campo da calcio  in disuso presente nella parte di borgata Rosa – o rigenerando aree della città attualmente in abbandono – come il luogo dove sorgeva l’ex campo nomadi di Lungo Stura Lazio”.


Commenti

commenti