L’EMERGENZA – Campo Rom di Strada Aeroporto, un problema anche per la salute pubblica


Memy Calza, referente del comitato spontaneo per la Riqualificazione di Barriera Lanzo, punta l’attenzione sui roghi che, quasi giornalmente, vengono appiccati nell’area sosta. “Un problema per i nostri bambini, ma anche per quelli che vivono all’interno dell’accampamento”.

di Giada Rapa

Torino/Borgaro – Torniamo a parlare del campo Rom situato in Strada dell’Aeroporto, ma questa volta non a causa dei disagi legati alla linea di trasporto 69, ma del problema riguardante i roghi che, con frequenza quasi giornaliera, soprattutto in certi periodi, vengono appiccati all’interno dell’area per bruciare rifiuti e automobili. A riportare l’attenzione su questa situazione, sottovalutata da anni, è Maria Vittoria “Memy” Calza, referente del comitato spontaneo per la Riqualificazione di Barriera Lanzo. Nato nel 2002, questo insieme di cittadini ha iniziato di recente a essere molto attivo su Facebook, attraverso un gruppo chiuso – che porta identico nome – al quale hanno anche aderito il Presidente della Circoscrizione 5 e diversi consiglieri sia di maggioranza, sia di opposizione.

Il Comitato, infatti, dichiara la sua completa apoliticità, ma chiede che una volta per tutte vengano prese decisioni concrete per risolvere la situazione. “Sono anni che ci battiamo per porre fine all’inquinamento ambientale causato dai fuochi, pericoloso per la salute dei nostri bambini, ma anche di quelli che vivono all’interno del campo. Nel 2010 è anche stata presentata una petizione, ma il problema è sempre stato un po’ sottovalutato nonostante la criticità sia sotto gli occhi di tutti” racconta la signora Calza. “È una situazione indegna – continua – la gente all’interno del campo vive in una condizione di degrado e noi non siamo liberi di lasciare i panni stesi all’esterno a causa dell’odore di fumo. Senza contare che questo dovrebbe essere un campo regolare con circa 400 occupanti e gestirlo non dovrebbe essere così complicato. Attualmente la nuova amministrazione sembra più sensibile sullargomento, la Sindaca Chiara Appendino è stata uno dei primi sindaci a esporsi venendo in mezzo alla gente”.

Il Comitato, quindi, non intende fermarsi fino a quando questo problema non troverà una soluzione definitiva. “Occorrono maggiori controlli, poiché quello che ci troviamo ad affrontare è un inceneritore a cielo aperto, alimentato anche da coloro che portano in zona i rifiuti da far bruciare. Inoltre vogliamo controlli periodici da parte dell’Arpa” conclude Calza.


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