Borgaro 0-18: un tavolo di lavoro per combattere il disagio giovanile


Bullismo, azioni aggressive e autolesionismo sono alcuni dei comportamenti sui quali il progetto cercherà di porre rimedio, in sinergia con molteplici realtà del territorio.

di Giada Rapa

Borgaro – La delibera ufficiale arriverà tra poco meno di due settimane, ma il progetto Borgaro 0-18 è ormai stato avviato. “Si tratta di un tavolo inter istituzionale – ha spiegato la Vicesindaco Federica Burdisso – al quale attualmente partecipano il Comune di Borgaro, la direzione didattica dell’Istituto Comprensivo, la Polizia Municipale, gli assistenti sociali del Consorzio dei Servizi socio assistenziali (CIS) e la cooperativa ET, che attualmente si occupa della gestione del Centro Giovani. A breve però speriamo di allargarlo anche all’ASL TO4 e ai pediatri del territorio. Lo scopo è quello di confrontarsi e cercare soluzioni in merito a fenomeni di disagio giovanile quali bullismo, comportamenti aggressivi o autolesionismo, di cui si discute in modo particolare nell’ultimo periodo”. Oltre ai soggetti già citati. Burdisso tiene a precisare che il tavolo sarà aperto a qualunque associazione o realtà che abbia a che fare con il mondo dei giovani.

La Vicesindaco cita la Blue Whale o Balena Blu in italiano, una sfida social che sembra dilagare tra i giovani e che li incita a compiere 50 prove estreme fino ad arrivare al suicidio. “A Borgaro attualmente non c’è un livello di allerta in merito, ma si sono verificate situazioni che devono essere un campanello d’allarme. Questo tavolo ha l’obiettivo di istituire una rete in grado di fornire un aiuto concreto su questi temi, attraverso diverse azioni. Una di queste sarà l’istituzione di uno sportello, all’interno della scuola, gestito da una psicologa al quale potranno rivolgersi sia i ragazzi sia le loro famiglie. Le richieste potranno anche avvenire in forma anonima, e gli incontri svolgersi in sedi diverse da quella scolastica”. Da settembre, inoltre, verranno proposti incontri di formazione e di confronto rivolti a tutti.  “Ciò comporta un costo, ancora da stimare, ma lo vediamo come un investimento. Ha senso fare qualcosa soltanto se le soluzioni proposte sono concrete e non fini a loro stesse” ha concluso Burdisso.


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