Borgaro: “Raccontami la tua Storia” ha riempito Villa Tapparelli di speranza


L’iniziativa, pensata per condividere storie ed esperienze in ambito sanitario, ha riunito un numeroso gruppo di ascoltatori. Organizzata dal Tribunale dei Diritti del Malato. 

di Giusi Dell’Abadia

Borgaro – Venerdì 4 Maggio si è svolta l’iniziativa “Raccontami la tua storia” presso Villa Tapparelli con il patrocinio dell’amministrazione. Maria Pia Fuggetta, infermiera ora in pensione e moderatrice, ha introdotto la serata raccontando la sua storia, composta da avvenimenti, incontri e pensieri che hanno permesso la serie di incontri – sparsi per il territorio – all’insegna della condivisione di esperienze in ambito sanitario. “È vero che ci circondano tante storie dolorose, ma, se ci focalizziamo solo su queste, ci paralizziamo e veniamo costretti in una morsa che non ci lascia più vivere. Sento il dovere di difendere e accogliere il bene che non fa rumore. La serata si è svolta proprio alla difesa delle esperienze positive nel dolore, perché, la condivisione delle storie è essenziale per non chiuderci in noi stessi ed imparare dagli altri. Per serate come questa ho sentito il bisogno di condividere la ricchezza ricevuta in questi anni” ha infatti commentato.

Primo oratore della serata è stato Sergio, 65 anni, che 9 anni fa è stato sottoposto ad un trapianto di fegato. Da sempre donatore di sangue, proprio in una di quelle occasioni gli è stato diagnosticato un problema serio al fegato. “Sono stato seguito da un eccellente staff medico alle Molinette da subito, dalla scoperta della malattia al trapianto. Nei giorni successivi all’operazione, tra mascherine e attenzioni a tutto ciò che mi era esterno, mi sono realmente accorto di dover dire grazie ai medici, agli amici, a mia moglie. Ma, soprattutto, un grazie infinito alla persona che mi ha permesso di vivere: quella ragazza vittima di incidente che mi ha donato il suo organo”. Alla storia e alla commozione di Sergio ha fatto seguito il racconto di un medico chirurgo ora in pensione che, forse per l’emozione non si è presentato al pubblico, riguardante il coraggio e la consapevolezza di una sua paziente. Quest’ultima, ben sapendo di avere un tumore ad uno stadio troppo avanzato, ha rifiutato le cure chiedendo semplicemente al medico di starle accanto quando sarebbe arrivata la fine. Allo stesso modo Claudio, operatore socio-sanitario, ha condiviso la storia del suo amico e collega Ugo. Dopo essere diventati amici perché la passione per la bicicletta era viva in entrambi, sono diventati l’uno il supporto dell’altro fino a quando a Ugo fu trovato un tumore. “Era una persona forte, e anche nei momenti di sconforto, ha sempre pensato potesse uscirne vincitore. Mi ha insegnato, in trent’anni di amicizia, che, sebbene tutto sia destinato ad andarsene, quel che conta è quello che rimane nelle persone che ci sono state accanto”.

Inoltre, a conclusione dell’incontro, il Tribunale dei Diritti del Malato – Cittadinanzattiva ha ricordato dove potersi rivolgere in caso di rimostranze relative all’ambiente sanitario o per chiedere informazioni: il Lunedì e il Giovedì dalle 8:30 alle 10:30 presso l’Ospedale Civico di Cirié.


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