Dopo l’archiviazione della denuncia per peculato presentata dalla coalizione di centro destra contro 4 iscritti Dem, il partito rompe il silenzio, mentre gli avvocati valutano una causa civile.
di G. D’A.
Borgaro – Quasi quattro anni di sofferenza e di silenzio, ma ora è giunto il momento dello sfogo. L’ex Sindaco Vincenzo Barrea, l’assessore Gianluigi Casotti, il capogruppo di maggioranza Giuseppe Ponchione e l’attuale segretario del circolo PD, Marco Ricci, rompono il silenzio, pochi giorni dopo l’archiviazione del Tribunale di Ivrea della pratica che a vario titolo li vedeva accusati del reato di peculato. Una vicenda nata nel da un esposto in Procura presentato dal Gruppo Latella, minoranza di centro destra in Consiglio Comunale, che in sostanza muoveva l’accusa ai danni dei 4 di utilizzare Palazza Civico per scopi ed interessi di partito, ma anche, solo verso Barrea, di spese telefoniche pagate dai cittadini per fini elettorali. Accuse, però, che non hanno convinto i giudici, che hanno disposto, appunto, l’archiviazione.
“Il Gruppo Latella ha tentato di infangare la città, le associazioni del territorio e chi si è messo al servizio del Comune per puro spirito di servizio” ha dichiarato Barrea, aprendo la conferenza stampa che si è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 31 maggio, presso la sede del PD borgarese, in via Roma. “Questa opposizione – ha proseguito l’ex Sindaco – ha fatto la scelta di sparare fango su un modello di amministrazione, mettendola sul piano penale, quando politicamente poteva rivolgersi al Tar o alla Corte dei Conti”. E parafrasando Shakespeare ha concluso il suo intervento affermando che “Non c’è del marcio in Danimarca e questi signori dovrebbero dimettersi dalla loro carica”.
Gli stessi concetti sono stati successivamente ribaditi da Casotti, da un Ponchione con le lacrime agli occhi per la tensione emotiva, e da Ricci, il quale non ha risparmiato critiche e bordate contro Manuela Anedda, all’epoca dei fatti contestati militante attiva del Partito Democratico cittadino, ma poi artefice di avere raccontato al Gruppo Latella la sua versione dei fatti che ha portato alla denuncia. La rivalsa dei quattro, stando alle loro affermazioni, sarà sostanzialmente politica, anche se è probabile un’azione civile contro Marco Latella, Cristiana Sciandra e Alessandro Ferricchio per risarcimento danni morali.
La parola, quindi, passa nuovamente ai legali.