Borgaro, Mappano e Caselle: il ricordo della Strage di Capaci 30 anni dopo


Tra spettacoli teatrali, cortei e momenti di riflessione, si è rinnovato il ricordo di chi è perito per mano della criminalità organizzata. Affinché, soprattutto i giovani, possano portare avanti la cultura della legalità.

di Giada Rapa

“Gli uomini passano, le idee restano”. È solo una delle frasi più famose del giudice Giovanni Falcone, ucciso il 23 maggio 1992 per mano mafiosa. Un’esplosione sull’autostrada A29, avvenuta poco prima dello svincolo per Capaci, a causa della quale, oltre al magistrato, persero la vita anche sua moglie, Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Un attentato vile che ha ferito profondamente l’Italia, spezzatasi definitivamente due mesi dopo, quando un altro attentato ha strappato la vita anche al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta: eventi tragici, che invece di coltivare la paura verso la mafia hanno scosso le coscienze, portando una nuova cultura della legalità. Cultura che ancora oggi continua a esser coltivata, in ricordo non solo dei giudici Falcone e Borsellino, ma di tutti coloro che hanno perso la vita a causa delle mafie.

MAPPANO – L’amministrazione comunale ha anticipato un po’ i tempi che, nell’ambito dei festeggiamenti dedicati al Maggio Mappanese, ha voluto affiancare un momento di profonda riflessione sul tema della legalità. E lo ha fatto attraverso lo spettacolo teatrale Per Questo! -opera liberamente ispirata al libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando– dedicato al giudice Giovanni Falcone e al pool anti-mafia, a favore della cultura della legalità e della lotta al bullismo. Perché è proprio da un episodio di bullismo subito da un compagno di scuola che la giovane Giovanna conoscerà la storia di Falcone, attraverso le parole del padre. Lo spettacolo, curato dalla Compagnia Teatrale di Eleonora Frida Mino, è stato portato in scena per due giornate consecutive: la prima volta nella serata di domenica 15 maggio -aperto a tutti i cittadini- e nella mattinata del 16 maggio, questa volta riservato però unicamente agli studenti dell’Istituto Comprensivo.

CASELLE – Istituto Comprensivo protagonista anche nella città dell’aeroporto, con circa 700 alunni che nella mattinata di lunedì 23 maggio hanno sfilato per le strade della città con i cartelloni e gli elaborati realizzati in classe. Un corteo che ha visto in prima fila la Dirigente Scolastica Giuseppa Muscato, l’assessora all’Istruzione Erica Santoro e la mini-sindaca del Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze, Paola Simoniello, partito dal plesso di Piazza Resistenza e conclusosi in Piazza Boschiassi. Qui, come previsto dall’Istituto Comprensivo capofila del progetto “Coloriamo il nostro futuro” è stato simbolicamente adottato un albero quale “Albero della Legelità”, intorno al quale sono stati appesi tutti i lavori dei ragazzi. Un modo per dimostrare l’unità della comunità e la sua volontà di crescere nella legalità. Presente per i discorsi istituzionali anche il sindaco Luca Baracco.

BORGARO – Amministrazione assente invece -anche se non nel supporto logistico ed economico- nel pomeriggio del 23 maggio presso l’Albero Caccia prima e a Cascina Nuova poi, per alcuni momenti di riflessione che hanno visto coinvolti i ragazzi dell’oratorio e del Punto Giò. Le due realtà territoriali, insieme alle associazioni 5 Sensi, Parole&Musica ed ET, hanno infatti avviato con i giovani dei percorsi sulla legalità, che si concluderanno con il viaggio a Palermo -nei luoghi della legalità- dal 31 maggio al 3 giugno. Presso l’Albero Caccia di via Italia i ragazzi presenti hanno letto alcuni pensieri sulla mafia e su coloro che hanno lottato per contrastarla. Presente anche Andrea Turtutto, rappresentante di Libera Piemonte, che ha ricordato come la mafia si può sconfiggere partendo dai piccoli gesti. Presso il CineTeatro di Cascina Nuova, invece, è stato mostrato un video riassuntivo di quanto realizzato dai ragazzi in questi mesi.


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