In diversi, nella speranza dell’arrivo di un nuovo dottore, hanno deciso di aspettare, anche perché impossibilitati a spostarsi a Mappano o Caselle.
di G. D’A.
Numero digitale Sullascia.net di aprile LEGGI IL GIORNALE / SCARICA IL GIORNALE
Ancora nulla di fatto sull’arrivo in città di un nuovo medico di base. Le chiusure ravvicinata degli studi di Giuseppe Delicati, per motivi disciplinari, e di Paolo Grillone, per dimissioni volontarie, in queste settimane hanno costretto molti cittadini a cambiare il dottore, ma, vista la saturazione dei posti disponibili, non tutti hanno potuto sceglierne uno a Borgaro, “emigrando” a Caselle e Mappano, che fanno parte dello stesso distretto sanitario locale. Anzi: come ci hanno comunicato dall’ufficio ASL borgarese di via Santi Cosma e Damiano, nella speranza e nell’attesa che arrivi qualche sostituto, parecchi residenti, soprattutto i più anziani, al momento risultano essere senza medico, perché impossibilitati a spostarsi nei due comuni limitrofi.
Ma nonostante sia passato anche aprile, come dicevamo, non si vede luce sul fronte nuovi arrivi. “Sono in costante contatto con il personale della Regione Piemonte e dell’ASL TO4 – spiega il Sindaco Claudio Gambino – i quali continuano a ripetermi che c’è una graduatoria di 13 ipotetici dottori che potrebbero scegliere di spostarsi nella nostra città, ma ciò non sta avvenendo. A uno di questi professionisti, una dottoressa, ho addirittura telefonato io, e mi ha comunicato che ha rinunciato alla chiamata“. Una situazione, quindi, che sembrava potesse risolversi in poco tempo, ma che invece sta tendendo a dilatarsi. La stessa ASL, che aveva parlato inizialmente di un invio temporaneo di un medico e di una redistribuzione dei pazienti di Grillone tra gli altri studi presenti in città, sembra impotente a contrastare questo stato di fatto. E non si può certo attendere che venga fatto un nuovo concorso per aggiornare la graduatoria prima citata.
Il malcontento tra i cittadini è alto e da più parti si parla di organizzare una raccolta firme per far sentire la voce della gente.