Realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, si pone l’obiettivo di conciliare la vita e il lavoro delle donne coinvolgendo servizi educativi, enti del terzo settore e aziende private. Un’esperienza di welfare innovativo che riguarda Borgaro, Caselle, Leinì, Settimo, San Mauro, Volpiano e San Benigno.

di Giada Rapa
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Una interessante esperienza di welfare innovativo con il coinvolgimento delle aziende e della comunità stessa, che verrà realizzata nell’ambito di un sistema territoriale integrato, con lo scopo di permettere di conciliare le esigenze personali e lavorative delle donne -che molto spesso devo rinunciare alla professione per la cura dei figli o di familiari anziani e/o malati- al fine di garantire un impiego “stabile e di qualità”. Sono questi gli obiettivi, senza dubbio ambiziosi, del progetto TILDE -Territori che Integrano Lavoro, Donne ed Educazione– promosso dall’Unione dei Comuni NET grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo all’interno della Call For Action Equilibri.
Il progetto è stato recentemente presentato a Settimo -ente capofila- alla presenza della Sindaca Elena Piastra, del Sindaco di Leinì Renato Pittalis -che riveste anche il ruolo di Presidente dell’Unione NET- di Stefano Maggio, Direttore Unione NET, di Massimiliano Ferrua, Cooperativa Animazione Valdocco -in rappresentanza degli enti partner- e di Marzia Sica, Responsabile Obiettivo Persone della Fondazione Compagnia di San Paolo. Da quest’ultima, TILDE è stato definito “una sperimentazione all’interno di una sperimentazione”: il progetto, infatti, non solo avrà una durata di 3 anni -con conclusione a dicembre 2025- al fine di riuscire a creare una infrastruttura territoriale permanente attraverso azioni collaborative di welfare aziendale e welfare di comunità nei 7 comuni che fanno parte dell’Unione NET –Borgaro, Caselle, Leinì, San Benigno, San Mauro, Settimo e Volpiano– ma è il primo preso in mano direttamente dall’amministrazione pubblica.
“Da tempo abbiamo capito che lo sviluppo di un welfare innovativo è un elemento la chiave per inquadrare il livello di sviluppo di una città. Progetti come questo ci permettono di agire nel breve e nel lungo termine, dando un sostegno concreto a tante donne ma soprattutto aiutandoci a definire servizi, strumenti e linee di investimento per rendere i progressi sociali duraturi e sempre capaci di rispondere alle esigenze delle persone” ha commentato Piastra.
TILDE nella sua prima fase intende coinvolgere 150 donne -con un ISEE non superiore a 30 mila euro e almeno un figlio a carico- in un progetto personalizzato grazie anche alla figura del welfare manager territoriale, che svolgerà la funzione di tramite con i sistemi di secondo livello del territorio, quali associazioni, servizi pubblici, e mondo produttivo, con l’attivazione di tavoli di confronto utili a scambiare conoscenze, competenze e modalità operative.