L’associazione ambientalista ha fatto ricorso al TAR contestando il provvedimento della Regione Piemonte che ha escluso la Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto. Il Sindaco Baracco: “Siamo speranzosi e tranquilli”.
dalla Redazione
Caselle/Torino – Anche se è stato presentato a settembre, è recente la notizia del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale presentato dall’associazione Pro Natura contro il progetto del Caselle Village sulle cosiddette area ATA.. In particolare, gli ambientalisti contestano alla Regione Piemonte la determinazione dirigenziale 244/2016 che lo scorso 2 maggio ha escluso dal procedimento di VIA. la Valutazione di Impatto Ambientale, la proposta predisposta dalla società SATAC per la realizzazione di un polo commerciale e di servizi a ridosso dell’aeroporto Sandro Pertini. Pro Natura, anche sulla base di alcune perplessità emerse in Conferenza dei Servizi da parte della Direzione Regionale Agricoltura, della Città Metropolitana e da Arpa, ritiene necessaria la procedura di VIA in quanto, si legge dall’atto di ricorso, il progetto porterà disagi ai residenti “sia dal punto di vista del traffico e del carico urbanistico e sia per il peggioramento della qualità dell’area e dell’ambiente circostante”.
Non dello stesso avviso il Sindaco di Caselle Luca Baracco. “Siamo meravigliati di questo ricorso – ha dichiarato – perché nelle Conferenze dei Servizi che si sono riunite par discutere del progetto tutte le questioni critiche e i dubbi sollevati sono stati sviscerati e approfonditi. Ad ogni modo crediamo nella bontà del piano e attendiamo speranzosi e tranquilli il pronunciamento del TAR”. A testimoniare queste parole, c’è infatti l’approvazione da parte della Giunta comunale casellese della Variante al Piano Particolareggiato dell’opera, avvenuta il 28 novembre, che invita chiunque a presentare delle osservazioni entro la fine di gennaio 2017. Dopodiché il Comune potrà stipulare la convenzione con SATAC e rilasciare i permessi a costruire. Nel mentre, però, si attende la sentenza del Tribunale Amministrativo, la quale potrà lasciare invariato l’iter, oppure richiedere la VIA, con il conseguente allungamento dei tempi per l’edificazione del destination center.