Il CIS di Cirié, che vede l’adesione di 38 comuni della zona, tra i quali anche Borgaro e Caselle, è giunto al suo punto di svolta. Tra gli argomenti caldi il ritardo della Regione nei pagamenti e la riorganizzazione dei servizi.
di Giada Rapa
Venerdì 8 luglio, i rappresentanti dei 38 comuni del Consorzio Intercomunale per i Servizi Socio Assistenziali di Ciriè (CIS), di cui fanno parte anche Borgaro e Caselle, si sono ritrovati con l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Augusto Ferrari, per comprendere meglio la situazione attuale che l’ente sociale sta vivendo. Per capirci, il CIS è quell’organismo al quale i vati comuni appartenenti versano una quota di risorse monetarie (circa un milione di euro tra Caselle e Borgaro) in base al numero dei propri residenti al fine di ricevere in cambio una serie di prestazioni in favore dei minori, dei disabili, degli anziani e degli adulti in difficoltà.
Due le problematiche principali trattate dal tavolo: i ritardi nei pagamenti da parte della Regione e il fatto che con la fine del 2016 il Consorzio va in scadenza. “Fortunatamente per quest’anno i fondi regionali sono già stati stanziati – spiegava alcuni giorni fa la Vicesindaco di Borgaro, Federica Burdisso– anche se rispetto al 2015 c’è stato un taglio del 10%. Per quanto riguarda invece il futuro del Consorzio ovviamente c’è la volontà di proseguire in tal senso, ma è necessario soprattutto capire quali servizi continuare ad affidare al Consorzio”.
Altro problemi sono legati al recente “ampliamento” del CIS che dal 1° gennaio di quest’anno ha visto confluire al suo interno l’ex comunità montana Valli di Lanzo, Cedorna e Casternone. “Ovviamente – sempre secondo Burdisso – è stato richiesto che il contributo per ogni abitante residente fosse lo stesso per tutti i comuni aderenti, ma ciò per la comunità montana ha portato un leggero aumento dei costi e per il futuro non vogliono subirne altri per allinearsi agli standard degli altri enti”.
Tuttavia, ci sono anche alcuni dati positivi. Il primo è che la Regione per una maggiore razionalizzazione e organizzazione delle risorse sta cercando di far combaciare i consorzi con i distretti dell’ASL. mentre da novembre prossimo, con la riforma del Welfare dovrebbero esserci più soldi per il sostegno al reddito delle famiglie bisognose. “Senza dimenticare – ha concluso l’assessora – il progetto per l’Impiego che dovrebbe incrementare anche le opportunità di lavoro“.