Caselle: Mauro Esposito fuori dal PD?


L’imprenditore anti ‘ndrangheta, testimone di giustizia nel processo San Michele, rischia di essere espulso dal partito per essersi candidato a giugno contro Baracco, anch’egli piddino. A decidere sarà la Commissione di garanzia.

di G. D’A.

Caselle – Non è bastata la netta sconfitta rimediata nelle ultime elezioni comunali dell’11 giugno, che non gli hanno permesso di essere eletto, ma ora Maura Esposito, l’imprenditore simbolo dell’antimafia torinese, rischia anche di essere cacciato dal Partito Democratico. La colpa? Essersi schierato contro la coalizione guidata dal Sindaco uscente, e poi riconfermato, Luca Baracco, compagno di partito appoggiato dal circolo locale del PD. E così dopo le minacce si è passati ai fatti e i piddini casellesi alla fine hanno presentato ricorso alla Commissione di Garanzia contro Esposito, candidato in un’altra lista civica, Ricominciamo per Caselle, capitanata da Antonella Martinetto, recentemente dimessasi dal Consiglio Comunale per motivi di lavoro. A dirla tutta Esposito le ha provate tutte ad entrare nella lista baracchiana, ma la sua candidatura, nonostante l’endorsement di parlamentari come Davide Mattiello, Francesca Bonomo e Stefano Esposito, è stata stoppata da maggiorenti cittadini che hanno posto pesanti veti. Così l’architetto, insieme all’avvocato Luigi Chiappero (che ha preso il posto di Martinetto nell’assemblea consiliare) ha animato il gruppo di Ricominciamo, spuntato in fretta e furia durante le ultine settimane di campagna elettorale.

Una richiesta di dimissioni legittima, contenuta nel regolamento PD che prevede l’esclusione di iscritti che si candidano in liste alternative o non autorizzate dal partito, accusa contro la quale Esposito si difende sottolineando la contrapposizione di due liste civiche non riportanti il simbolo piddino. Fatto sta che a settembre sulla questione si dovrà esprimere la Commissione di Garanzia e l’esito al momento sembra molto incerto.

 


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Giovanni D'Amelio