I racconti dei nonni che “giocavano” alla guerra


La serata, organizzata dall’ANPI di Caselle, ha alternato i racconti degli ospiti presenti con le canzoni eseguite dal coro degli Angeli Scatenati. Donata anche una pergamena a Piero Martin per il suo grande impegno nel far rivivere la memoria nel tempo presente.

di Giada Rapa

Caselle – È stata senza dubbio emozionante e particolare l’evento organizzato dall’ANPI di Caselle, Sezione Santina Grigoris, che ha alternato racconti legati alla guerra a canzoni “a tema” eseguite dal giovanissimo coro degli Angeli Scatenati. “Una serata tra musica e memoria” così come è stata definita dal moderatore Alessandro Forno, giornalista del mensile Cose Nostre, che ha anche sottolineato la soggettività dei racconti, fondamentali e carichi di emozioni. “Con il titolo della serata di stasera, Quando i nonni giocavano alla guerra volevo dare un altro significato alla parola giocare” ha spiegato la Presidentessa della sezione casellese dell’ANPI Giusi Chieregatti. “Abbiamo cercato di rendere questo evento particolare e spero che così sia stato. La vostra presenza significa che il sacrificio di questi giovani è ancora dentro di noi.

Sul palco si sono alternati Carlo Forni, Dario Pidello, Giorgio Rota e Vittorio Mosca, che hanno raccontato le esperienze vissute dai genitori o dai parenti più stretti. Forni ha raccontato la prima azione da resistente del padre, storia del quale è venuto a conoscenza soltanto a pochi giorni dalla fine del genitore; Pidello l’esperienza del padre e del suocero, entrambi arruolati nel ’43 nonostante una differenza d’età di 2 anni. Anche Rota ha citato l’esperienza del padre e della zia, allora ostetrica, unitisi inizialmente alla lotta armata non tanto per motivazioni ideologiche, ma a causa del violento pestaggio della madre. Per ultimo Mosca, che ha parlato soprattutto della fame che si pativa in Meridione. “Tuttavia le vicende non finirono nel ‘45” ha commentato Mosca. “Mio padre morì di leucemia a causa della guerra in Etiopia. Trasmettere la memoria significa attualizzare un problema che oggi si sta ripresentando”.

Verso la fine dell’evento, è stato invitato sul palco anche Piero Martin, al quale è stata consegnata una targa-pergamena per il suo impegno nel mantenere vivi i valori della Resistenza. Presenti anche la Presidentessa della Sezione ANPI di Torino, Maria Grazia Sestero – che ha ringraziato Martin per la sua assiduità nel far rivivere la memoria nel tempo presente e sottolineato l’importanza di conoscere cos’è la Resistenza e cos’è stato il Fascismo – e l’assessora di Caselle Erica Santoro. “Ormai sono sempre più frequenti gli episodi che sottolineano l’incapacità di accettare il diverso e l’aumento delle azioni violente. Niente può giustificare tali azioni perché si rischia un nuovo clima di xenofobia. Il dramma di tutto ciò è che la politica manca e non ricorda. Occorre ritornare con forza nella vita dei nostri concittadini, non solo per far conoscere la storia, ma soprattutto per difendere le menti dei più giovani da una subdola propaganda che naviga sui social”.

Tra un racconto e l’altro, gli Angeli Scatenati hanno eseguito i brani Fischia il Vento, che ha introdotto la serata, Oltre il Ponte, Guerriero di Marco Mengoni, Dio è Morto di Francesco Guccini, per poi concludere con Bella Ciao coinvolgendo il pubblico presente. Il Coro delle Valli, che ormai da 5 anni si diletta proponendo un panorama musicale molto vasto, il 30 dicembre si esibirà a Pessinetto con lo spettacolo “Sana e Robusta Costituzione”.


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