Un affascinante viaggio alla scoperta delle tracce medioevali del nostro capoluogo, attraverso le parole di Mario Busatto, direttore organizzativo del Gruppo Archeologico Torinese.
di Giada Rapa
Mappano/Torino – Continuano le attività del GAT – Gruppo Archeologico Torinese – presso la Biblioteca di Mappano. Dopo la serata dedicata alla Torino Romana presentata dal Presidente Valerio Nicastro alla fine di ottobre, giovedì 30 novembre è stato il Direttore Organizzativo Mario Busatto a illustrare le bellezze, a volte un po’ nascoste, della Torino Medioevale.
“A causa del tempo ridotto abbiamo dovuto effettuare una scelta limitata dei siti più importanti” ha esordito Busatto, sottolineando che l’epoca comunemente chiamata Medioevo non ha una vera e propria uniformità a causa dei 1016 anni che intercorrono tra il 486 e la Scoperta dell’America del 1492. Epoca talmente vasta che, già nell’800, gli studiosi la divisero in Alto Medioevo e Basso Medioevo, ponendo l’anno 1000 come punto di demarcazione. “Purtroppo a Torino, come in tutta Europa, le tracce dell’Alto Medioevo sono minime, a causa del fatto che quella era l’età del legno, materiale deperibile. Tuttavia noi del GAT siamo riusciti a trovare alcune tracce visibili molto interessanti, come una lapide tombale dedicata al Vescovo Ursicino. La cosa particolare è che la lapide è all’interno del Duomo di Torino, che invece è Rinascimentale. Sempre qui, nella controfacciata troviamo anche la duplice pietra tombale dei Romagnolo”. Proprio il Duomo è stato costruito “radendo al suolo” 3 chiese medioevali preesistenti: quella di San Salvatore, quella di San Giovanni e quella di Santa Maria de Dompno – nome probabilmente derivante da una contrazione linguistica. Si è poi passati alla Casa del Pingone, vera e propria stratigrafia architettonica. “Possiamo trovare 3 stili diversi: la facciata del Basso Medioevo, il loggiato Rinascimentale e elementi architettonici del ‘300-‘400. Una cosa particolarissima è la presenza dell’unica torre civile rimasta, piantata all’interno, che si vede solo dal terrazzino dell’Hotel Santo Stefano, dove il GAT ha allestito una mostra sempre visitabile”.
Un’occhiata anche alle finestre di un edificio situato verso piazza IV Marzo, dove un architetto riadattò le classiche buche pontaie “usandole come elemento decorativo e creando una soluzione originale e molto gradevole”. E proprio in piazza IV Marzo si configura il cuore pulsante della Torino Medioevale soprattutto per la presenza della Casa del Senato, altro esempio di stratigrafia storica, con il loggiato rinascimentale e il piano superiore con le finestre ogivali gotiche. Tra tante altre particolarità e curiosità, si è poi passati per la Basilica del Corpus Domini giungendo in via dei Mercanti, presso la Casa dei Romagnano. “È una delle più belle case medioevali di Torino, con due lati ben conservati. Le finestre in particolare sono molto belle, con cornici fitomorfiche in terracotta”. La serata è terminata presso un edificio Medievale che molti non credono tale: Palazzo Madama.