Tra polemiche e minacce Borgaro e Caselle votano lo scioglimento del CIM di Mappano


Diverse le discussioni su questo punto nei due Consigli Comunali che si sono tenuti in contemporanea nel tardo pomeriggio di ieri. Alla luce anche della lettera inviata dal Sindaco Grassi ai suoi omologhi Baracco e Gambino con il messaggio di rivolgersi alla Procura della Repubblica in caso di interruzione dei pubblici servizi ai danni dei mappanesi.  

di Giovanni D’Amelio e Giada Rapa

Caselle/Borgaro/Mappano – Ancora una decina di giorni e il CIM, il Consorzio Intercomunale di Mappano, cesserà le sue funzioni. Nella serata di ieri, giovedì 21 dicembre, i Consigli Comunali di Borgaro e Caselle, infatti, hanno votato, in entrambi i casi a maggioranza, lo scioglimento dell’ente a far data dal 31 dicembre 2017.  Una decisione che da mesi, già da luglio, era stata presa e alla quale sembravano tutti d’accordo, sia i due comuni “possessori” del Consorzio (Caselle al 70%, Borgaro al 30%) e sia il neo municipio di Mappano, il quale per eliminare doppioni e spese aggiuntive, dal nuovo anno si sarebbe fatto carico direttamente dei servizi a domanda individuale (scolastici e parascolastici, come la mensa, il trasporto alunni, il pre e post scuola, l’asilo nido, il sostegno agli studenti con handicap, oltre alla manutenzione del verde pubblico e la gestione dell’edificio di piazza Don Amerano, sede del CIM) da anni erogati in forma associata dal Consorzio. Ma qualcosa è cambiato, e nelle ultime ore quello che sembrava un passaggio pacifico è diventato l’ennesimo luogo di scontro tra maggioranza e opposizione dei due comuni cedenti e tra questi e quello di Mappano.

Il neo ente proprio ieri, prima dell’inizio dei due Consigli, ha inviato una lettera tanto minacciosa quanto “inappropriata”, secondo i sindaci di Borgaro, Claudio Gambino, e di Caselle, Luca Baracco, nella quale si sottolinea che il Comune di Mappano si rivolgerà alla Procura della Repubblica in caso di interruzione di pubblico servizio ai danni dei cittadini mappanesi. Un’ipotesi smentita dai due amministratori che a riprova del fatto hanno citato la missiva (a Caselle è stata letta integralmente) inviata al Sindaco mappanese Francesco Grassi nella giornata di mercoledì 20 dicembre, e nella quale i comuni cedenti assicurano massima collaborazione e reciproco aiuto nel caso il nuovo ente abbia problemi dopo lo scioglimento del CIM, auspicando nel contempo, la firma in tempi brevi di più convenzioni per disciplinare tutti i servizi che anche nel nuovo anno saranno comunque ancora in mano a Borgaro e Caselle vista la penuria di personale comunale a Mappano.

Ad appoggiare Grassi, le minoranze consiliari borgaresi e casellesi che hanno chiesto in entrambe le assisi di prorogare ancora di qualche mese l’esistenza del CIM, battagliando su diversi punti per chiedere chiarimenti, ma poi all’atto pratico ha votato contro al provvedimento solo il Movimento 5 Stelle di Borgaro (quello di Caselle aveva abbandonano l’aula in precedenza per protestare contro il fatto che la maggioranza dopo reiterate richieste continua a convocare i Consigli Comunali alle 18, orario scomodo per chi lavora, invece delle 21), mentre il centro destra, sia a Borgaro e sia a Caselle, non ha proprio partecipato al voto. Sempre nella città dell’aeroporto Luigi Chiappero di Ricominciamo per Caselle si è astenuto dopo avere “bombardato” di domande il Sindaco Baracco per capire e far capire meglio a tutti i presenti i contorni dell’intera vicenda.

Nei prossimi giorni diventa importante far scendere la tensione, nella speranza che nel 2018 si sblocchi una situazione amministrativa fin qui complicata e conflittuale che rischia di diventare un fallimento di tutti.


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Giovanni D'Amelio