Cresce l’attesa della consultazione politica anche nei nostri comuni di Borgaro, Caselle, Mappano, San Francesco al Campo e San Maurizio Canavese. Si vota nella sola giornata di domenica, dalle ore 7 alle 23.
Tra una settimana esatta, oltre 50 milioni di italiani saranno chiamati a rinnovare il Parlamento del Belpaese. Tra questi anche i circa 37 mila elettori che risiedono nella nostra zona, che comprende i comuni di Borgaro, Caselle, San Maurizio Canavese, Mappano e San Francesco al Campo. Un turno elettorale che si avvarrà della nuova legge, il Rosatellum, che introduce un sistema misto proporzionale e maggioritario. In pratica, un terzo dei parlamentari verrà eletto in collegi uninominali ed i restanti due terzi dei candidati saranno scelti invece con il sistema proporzionale. Gli elettori sotto i 25 anni riceveranno una sola scheda (per la Camera dei Deputati), mentre tutti gli altri ne avranno due (anche per il Senato della Repubblica).
COME SI VOTA? – Occorre mettere una croce sul simbolo della lista prescelta. Così facendo, il voto va automaticamente ai candidati del collegio del partito. Non è permesso il voto disgiunto, ovvero non si può votare per un partito e per il candidato di un altro. Quello che, invece, è possibile fare è mettere una croce sul nome di un singolo candidato per la lista maggioritaria oppure sul nome del candidato e su quello della lista che lo rappresenta.
LO SPOGLIO – Il conteggio dei voti inizierà subito dopo la chiusura dei seggi elettorali alle ore 23. Come da regolamento, appena si chiuderanno le urne i vari istituti di indagine potranno rendere noti i loro exit poll. Si tratta nello specifico di interviste a campione realizzate all’uscita dei seggi, con le percentuali ottenute, che quindi sono stime e non voti veri. I risultati ufficiali saranno invece resi noti dal Ministero dell’Interno: questo avviene nella prima mattinata, a seconda della celerità dello spoglio.
I NUMERI PER GOVERNARE – Alla coalizione o alla lista vincente serve il 40% circa dei voti per ottenere una maggioranza assoluta. Se nessuno avrà i “numeri” per fare un Governo in autonomia bisognerà ricorrere alle alleanze di programma, ma se non si raggiungerà un accordo si dovrà tornare alle urne.